Politica

La Lombardia sceglie i ticket modulati

Approvata la delibera. Formigoni: «le altre Regioni ci guardano come modello»

di Redazione

La Giunta della Regione Lombardia, su proposta del presidente Roberto Formigoni di concerto con l’assessore alla Sanità Luciano Bresciani, ha approvato la delibera che contiene le modalità di rimodulazione del ticket sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale introdotto dalla manovra economica del Governo. Il provvedimento entrerà in vigore il 1 agosto.

Lo ha annunciato il presidente Formigoni, sottolineando come “la via lombarda” si stia affermando a livello nazionale: “Diverse Regioni hanno telefonato per conoscere il nostro provvedimento e lo stesso ministro Fazio, in occasione di un incontro oggi con gli assessori regionali alla Sanità, ha dichiarato l’intenzione di istituire un tavolo tecnico per la rimodulazione del ticket puntando sul modello della Lombardia”.

A partire dal 1 agosto dunque ai cittadini lombardi sarà chiesto di pagare non 10 euro fissi in più per ogni tipo di prestazione, come indicato dalla legge nazionale, ma una cifra variabile proporzionata al valore della prestazione stessa. “In questo modo – ha aggiunto Formigoni – il 63% delle prestazioni ambulatoriali (sostanzialmente 2 su 3) avranno un costo inferiore rispetto a quello che avrebbero applicando una quota fissa in più di 10 euro come sarebbe previsto dalla manovra del Governo”.

Per le ricette fino a 5 euro non ci sarà nessuna aggravio di spesa mentre l’aumento del ticket sarà graduale per le altre prestazioni fino a un massimo di 30 euro in più per gli esami più complessi e quindi meno frequenti (ai 36 euro attuali di ticket andranno aggiunti 30 euro, quindi il totale da pagare sarà 66 euro).

“Il nostro sistema di rimodulazione – aggiunge l’assessore Bresciani – è stato molto apprezzato proprio perché non prevede aggravi di spesa in maniera lineare. Abbiamo agito con grande rapidità ed efficacia tendo conto del fatto che, come è stato chiarito nuovamente oggi, l’introduzione del ticket è un obbligo di legge e nessuna Regione può sottrarsi”. Così, per esempio, un emocromo da 4 euro si continuerà a pagarlo in Lombardia 4 euro, 14 in Italia; una visita di controllo costerà al paziente lombardo 22,40 euro mentre in Italia il ticket sarà di 27,90.

Invece per un esame più raro e impegnativo come la risonanza magnetica dell’addome si pagherà in Lombardia un ticket di 66 euro anziché i 46 previsti dalla norma nazionale. In questo modo si evita che la quota fissa di 10 euro da aggiungere al ticket porti incrementi anche superiori al 300% della spesa per alcune prestazioni.


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