Welfare

Pistorius ai Mondiali normodotati

L'atleta sudafricano si è qualificato ai Mondiali d'atletica di Daegu, in Corea del Sud, dal 27 agosto al 4 settembre.

di Carmen Morrone

Non è la prima volta che Oscar Pistorius, lo sprinter che corre con due protesi agli arti inferiori, gareggia con i normodotati. L’esordio a Roma il 13 luglio 2007 allo Stadio Olimpico per il gruppo B del Golden Gala e ottenne la seconda posizione.

 Pistorius ha fame. Dalle Paralimpiadi di Pechino 2008 a oggi una stagione interlocutoria in cui sta coltivando il sogno Olimpico di Londra, fra un anno. I Giochi del luglio 2008 infatti gli erano sfuggiti. Non era riuscito a qualificarsi dopo che il tribunale sportivo, a metà maggio, lo aveva ammesso alle Olimpiadi  poiché le sue protesi erano state assolte dall’accusa di doping sportivo e perché – scrivevano gli esperti- «al momento non esistono elementi scientifici sufficienti per dimostrare che Pistorius tragga vantaggio dall’uso delle protesi». Partecipa, a settembre, alle Paralimpiadi, asso pigliatutto: medaglia d’oro nei 100 metri chiudendo in 11″18 per poi ripetersi nei 200 metri (con il tempo di 21″67, record paralimpico) e nei 400 metri (con il tempo di 47″49, record del mondo).

Un Mondiale di atletica è una novità, una nuova tappa di una carriera coltivata in maniera rigorosa con allenamenti quotidiani per i quali hai voglia l’obiettivo, ci vuole tanto di più. Testa. E Pistorius deve mettercene tanta. Senza farlo pesare, come possono fare solo i talenti. Quando lo incontri Oscar, si ricorda di te – sinceramente- e attacca a parlarti come se ci fossimo visti due giorni prima. E via battute e scherzi fra una domanda e l’altra.

Ha una gran memoria. Purtroppo. Ricorda, anche pubblicamente, di quando facevi la pilotina e hai sbagliato strada ben due volte nelle strade della provincia bolognese. Di quando hai sfrecciato dentro al casello telepass non pensando che la sua auto poteva non averlo…

 

 

 

 

 

 

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