Cultura

Unione consumatori: lo Stato lucra sulle illusioni

Massimiliano Dona, segretario generale dell'Unc commenta negativamente la legalizzazione del poker online

di Redazione

«Legalizzare il gioco d’azzardo non è la strada migliore per fare cassa in periodo di crisi», ne è convinto Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (Unc), in riferimento alle nuove regole sul poker on line e i giochi da casinò, entrate in vigore in questi giorni.
«Dadi, black jack e roulette – afferma Dona- usciranno dagli ambienti riservati della sala da gioco per entrare nelle case degli italiani. Basterà, dunque, collegarsi dal computer o, peggio, dal proprio smartphone per puntare soldi veri e non più il semplice gettone prepagato che si utilizzava fino a oggi. Per i giocatori incalliti che da tempo avevano trovato il modo di dribblare i divieti giocando illegalmente sui siti stranieri non cambierà nulla perché continueranno a farlo: il vero problema, invece, riguarderà tutti quei consumatori che decideranno d’avvicinarsi al tavolo verde sperando così (stupidamente) di dare una svolta alla propria vita».
Per l’avvocato Dona in questo modo «lo Stato manca ancora una volta di svolgere il suo ruolo sociale che svende in nome dei lauti guadagni procurati dalla dabbenaggine della povera gente».
Ma non solo, per Dona, da contrastare anche il messaggio « veicolato da alcuni spot che, facendo leva su testimonial simpatici e rassicuranti incoraggiano i consumatori a sfidare la sorte: l’Unione Nazionale Consumatori ha segnalato all’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria la pubblicità ‘10 e Lotto’ in cui il popolare attore Claudio Bisio invita il telespettatore a tentare la fortuna sostenendo che “vincere è ancora più semplice che giocare”».
E conclude: «La fortuna, probabilmente, esiste e forse busserà anche alla porta di qualcuno, ma deve essere ben chiaro che per ogni vincitore si contano innumerevoli sconfitti e alla fine a vincere è soprattutto il banco!»

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