Politica

Manovra, i ticket della discordia

Regioni divise e ostili al provvedimento del Governo

di Franco Bomprezzi

La manovra economica del Governo continua a essere al centro delle analisi e dei commenti, le misure sono spesso di difficile lettura, ma sicuramente le conseguenze per il welfare sono imponenti. Ecco che cosa scrivono i giornali.

“Napolitano vede Berlusconi”: apre così il CORRIERE DELLA SERA, puntando sul nodo politico della maggioranza, dopo il voto sulla manovra. Il Presidente vuole garanzie sui provvedimenti per lo sviluppo, ed è preoccupato per il rimpasto di governo dovuto alla sostituzione del ministro di Giustizia, Angelino Alfano. I temi della manovra sono distribuiti all’interno, mentre in prima parte un commento di Enrico Marro: “Il federalismo (malato) del ticket”, che prosegue a pagina 28. Scrive Marro, dopo aver notato disparità di trattamento a parità di diritto alla salute, a seconda del territorio nel quale si vive: “Almeno – avanziamo una proposta – abbiano il buon gusto di non aumentare il ticket o di restituirlo al cittadino se la visita, come troppo spesso accade, viene fatta 2 o 3 mesi dopo la richiesta”. Il CORRIERE insiste molto sui tagli mancati alla politica. Per trovare notizie sugli effetti della manovra, bisogna arrivare a pagina 6: “La manovra all’esame dei mercati. Caos sui ticket”. Scrive Alessandro Fulloni: “Continuano le polemiche sul contestatissimo ticket sanitario da 10 euro per le prestazioni specialistiche. Proposta che sta provocando l’insurrezione da parte delle Regioni, non solo quelle governate dal centrosinistra. Per ora sono 7 quelle che hanno detto no al pagamento delle visite. All’iniziale nucleo composto da Toscana, Emilia, Sardegna, Val D’Aosta, Trentino e Umbria si è aggiunto anche il Veneto guidato dal leghista Luca Zaia. Una pattuglia che potrebbe ingrossarsi presto: in queste ore stanno infatti studiando se e come evitare l’introduzione del balzello anche Piemonte, Marche, Campania e Friuli. Decisione che invece il Lazio non sembra in grado di evitare visti i vincoli previsti dal ferreo piano di rientro sanitario. I «niet» alla tassa che arrivano dai governatori sono trasversali. Dall’Emilia Vasco Errani (Pd) parla di «provvedimento iniquo e ingiusto» , mentre il veneto Zaia (Lega) ribadisce: «Niente ticket, non vogliamo gravare ancora sui cittadini. Noi abbiamo un bilancio virtuoso, chiuso con un attivo di 12,5 milioni di euro, anche se non abbiamo né un “superticket”né tantomeno l’applicazione dell’addizionale Irpef» . No ai ticket anche dall’Umbria, la cui presidente Catiuscia Marini ritiene la misura un «balzello odioso che penalizza i cittadini» . Intanto si scoprono altri «tagli» previsti dalla manovra: riguardano la cancellazione dell’obbligo delle visite fiscali previste per i dipendenti della pubblica amministrazione in malattia. Saranno richieste alle Asl «solo se il dirigente lo riterrà opportuno» . Una misura che dovrebbe far risparmiare non pochi soldi visto che riguarda oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori. Nel frattempo il Parlamento lavora alla limatura dei provvedimenti sul fisco. Già in settimana è previsto un nuovo incontro della commissione che sta esaminando le 483 forme di agevolazione fiscale e assistenziale. Un lavoro cruciale, il cui termine è previsto dopo l’estate, per selezionare gli «sconti» da eliminare evitando così la rasoiata orizzontale che dal 2013 ridurrà tutte le agevolazioni del 5%e poi, l’anno successivo, del 20%”. Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella firmano insieme l’editoriale in prima: “La casta paghi. Qualche idea…”. Un passo molto forte: “Come possono imporre «subito» i ticket sanitari fino a 45,5 euro a operai e impiegati rinviando a «domani» (quando?) l’inasprimento del costo a carico dei parlamentari dell’assistenza sanitaria integrativa? Come possono imporre «subito» un taglio alla rivalutazione delle pensioni oltre i 1.400 euro rinviando a «domani» (quando?) quello dei vitalizi loro, che nel 2009 hanno pesato per 198 milioni di euro e pochi mesi fa sono stati salvati con voto plebiscitario dalla proposta che voleva trasformarli in pensioni «normali» soggette alle regole comuni? Come possono imporre «subito» il raddoppio della tassa sul deposito titoli che colpirà i piccoli risparmiatori rinviando a «domani» (quando?) l’abolizione di quell’infame leggina che consente a chi regala denaro ai partiti di avere sconti fiscali 51 volte più alti di quelli concessi a chi dona soldi alla ricerca sulle leucemie infantili?”. 

“La manovra alla prova mercati. Scontro sui ticket”: LA REPUBBLICA apre sullo scandalo inglese (“Murdoch travolge Scotland Yard”) e riserva alla situazione economica un titolo di spalla. Compensa però all’interno: servizi da pagina 6 a pagina 13. Debutto di fuoco per le misure tremontiane anche per la fibrillazione dei mercati (che in effetti, aggiorna il quotidiano on line, registrano lo scetticismo delle Borse). Ma sull’applicazione immediata del ticket, «è il caos», scrive Luisa Grion: «Le regioni infatti possono scegliere se adottare il balzello di 10 euro su visita specialistica e diagnostica (25 sui codici bianchi al pronto soccorso) o se finanziare la spesa con risorse proprie o introducendo altri ticket». Così si è formato un fronte del no al ticket: Toscana, Emilia, Sardegna, Val d’Aosta, Umbria e Trentino cui ieri si è aggiunto il Veneto. In fase di riflessione Marche, Campania e Friuli (studiano alternative) mentre per il sì si sono schierate Lazio, Liguria, Lombardia, Calabria, Sicilia e Basilicata. Caotica in particolare la posizione del Lazio: «ora si paga, ma valuteremo», ha detto la presidente Polverini. Sempre in Lazio il Tribunale dei malati – Cittadinanzattiva spiega che nella regione conviene rivolgersi ai privati: «se la spesa per le visite mediche è arrivata a 46 euro con liste di attesa di due o tre mesi, spendendo 52 euro si prenota una visita privata con un’attesa di due o tre giorni». In appoggio interviste a Zaia e a Errani, governatori rispettivamente del Veneto e dell’Emilia Romagna. Zaia rifiuta il ticket e spiega: «abbiamo chiuso in attivo il bilancio sanitario. La nostra sfida è garantire comunque ai veneti gli alti standard qualitativi delle nostre cure». Come? «La Regione ha un patrimonio immobiliare enorme: case, terreni, campi da golf, edifici inutilizzati. Stiamo cercando di vendere questi beni». Che certo una volta venduti non daranno più reddito che possa compensare… Anche Errani non applicherà il ticket: studiamo misure alternative (per evitare che «i cittadini vadano dai privati anche per gli esami più semplici» facendo così calare gli introiti del servizio sanitario). Quanto agli effetti del blocco delle retribuzioni dei dipendenti pubblici, la Cgil ha calcolato che costeranno in media 215 euro al mese per gli statali. Sul piano politico, Maurizio Sacconi intervistato da Eugenio Occorsio, boccia l’ipotesi del governo tecnico, scegliendo le parole una per una (collocandosi al di qua e al di là del ridicolo, ndr.). Leggere per credere: «Dare il governo in mano a un algido tecnocrate, che non si è mai sporcato le mani nell’estenuante lavoro di conciliare le esigenze di cambiamento con quelle del consenso, non garantisce per nulla i cambiamenti stessi». La manovra «è costruita con cura, in coerenza con le precedenti e dispiegherà i suoi effetti positivi negli anni. Non è vero che è composta di una tantum. Prosegue invece la regolazione strutturale di tutti e quattro i grandi rubinetti di spesa: previdenza, sanità, finanza locale, pubblico impiego». Ma perché ci si accanisce sulle pensioni più basse? «Chi lo dice? Fino a cinque volte il minimo, tutto resta come ora. Da lì in poi, abbiamo dovuto indicizzare parzialmente e temporaneamente alcuni redditi medio-alti». E i ticket? «Sono moderatori della spesa». E aumentare le tasse sulle rendite: «Andrà valutato».

IL GIORNALE dedica spazio alla manovra nella cronaca di Milano con un articolo di Maria Sorbi dal titolo “Scatta l’aumento del ticket e la Regione cerca lo sconto”. Da oggi scatta l’aumento di 10 euro sul ticket per le visite specialistiche «ma la Regione Lombardia corre ai ripari e sta studiando un modo per tamponare il salasso. I tecnici e gli avvocati del Pirellone oggi presenteranno una bozza di proposta non tanto per cancellare ma almeno per ammorbidire l’aumento. E domani gli assessori ne discuteranno in un vertice convocato per capire i reali margini della manovra». Interviene sul caso l’assessore della Sanità Luciano Bresciani, che spiega «“volendo potremmo trovare la cifra necessaria per evitare l’aumento del ticket. Basterebbe limare altre spese” ma farlo vorrebbe dire un’altra volta “cedere” a un meccanismo che la Lombardia vuole cambiare da tempo. Cioè il solito sacrificio richiesto, senza fine, alle regioni virtuose. “Stavolta vogliamo andare fino in fondo – spiega Bresciani -. È urgente applicare costi standard e federalismo. Ora siamo costretti ad applicare la legge e va bene. Dura lex sed lex, ma mi auguro che questa sia la vera fine del centralismo, non si può più rimandare”». 

A pag 3, nel nel pezzo «Incentivi, chi ha avuto ha avuto», ITALIA OGGI, il quotidiano dei professionisti, spiega come a pagare maggiormente saranno i contribuenti oggi maggiormente aiutati. Tra quelli che ci perderanno dopo il taglio alle agevolazioni fiscali ci sono le famiglie con figli ( e più ce ne sono, più il conto sarà salato), pensionati con badanti e studenti. Un po’ di numeri: secondo i calcoli di ITALIA  OGGI, le famiglie monoreddito spenderebbero 259 euro nel 2013 e 626 nel 2014. Il pezzo è corredato da un box esaustivo di voci, spese attuali e quelle previste per il 2013 e 2014 delle categorie citate. Per quanto riguarda il capitolo pensioni, “La lunga marcia verso le pensioni” propone un grafico con i requisiti, la decorrenza pensionabile, l’età per il diritto alla pensione ed epoca di decorrenza della pensione. 

“Tasse e ticket subito al via. Rischio caos” è il titolo che AVVENIRE dedica alla manovra sull’edizione di domenica 17 luglio, che nel sottotitolo evidenzia anche: “Regioni in ordine sparso sull’applicazione. E ancora critiche per i tagli alle famiglie”  Nel Primo Piano a pagina 8 una simulazione a cura del Caf Cisl calcola esattamente  “cosa” cambia per detrazioni e tasse in 6 diverse ipotesi: tuta blu con figlio, coppia con mutuo, famiglia con due figli, vedovo di 80 anni, famiglia monoreddito con figli grandi o coppia benestante. L’allarme per i sacrifici immediati e i tagli futuri alle agevolazioni trova concordi esponenti di maggioranza e opposizione e il sottosegretario Giovanardi con delega alla Famiglia ammette che «Se le cose restassero così sarebbero inaccettabili. È chiaro che non si può trattare allo stesso modo chi deve mantenere due, tre, quattro figli e chi non ne mantenere nessuno. Per Santolini (Udc)  si tratta di “Un record di iniquità”, mentre Bobba (Pd) parla di “massacro”. Sull’applicazione dei ticket sanitari le Regioni vanno in ordine sparso e il pagamento previsto scatta oggi solo in 7 territori: «Di fatto, spiega il ministro Ferruccio Fazio, non esiste un vero e proprio obbligo di fare cassa ancora una volta sulle visite mediche purché le Regioni adottino altre misure di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie equivalenti sotto il profilo del mantenimento dell’equilibrio economico-finanziario e del controllo dell’appropriatezza». AVVENIRE riporta anche il commento del Ceo di Intesa Sanpaolo Corrado Passera, intervistato da Marco Girardo. «Viaggiamo sul Titanic, ma eviteremo l’iceberg», sostiene Passera. «Con la manovra abbiamo affrontato, almeno in parte, il capitolo del rigore, ora bisogna aggiungere molta energia a quello dello sviluppo. Ed è una responsabilità comune di tutta la classe dirigente: se riusciamo ad attuare quelle riforme e quegli interventi che coniugano rigore e crescita, il nostro è un Paese che ha i numeri per fare meglio di molti altri». Ma sottolinea che: «Il problema numero uno è il lavoro: se sommassimo gli inoccupati, i sospesi, le false partite Iva, i precari ci accorgeremmo che il disagio è ancora più pericoloso di quello intercettato dalla statistica».

 “Governo, corsa al rimpasto” è il titolo in prima pagina de LA STAMPA, che annuncia una settimana di tensioni: oggi Berlusconi salirà al Quirinale per parlare con il presidente Napolitano di crisi economica e di rimpasto. Sulla manovra LA STAMPA pubblica un approfondimento sui nuovi costi della sanità: “Ticket, si allarga il fronte del ‘no’” è il titolo a pagina 4: sono già sette le regioni che hanno deciso di non applicare quanto previsto dalla legge di bilancio varata venerdì, che prevede la tassa di 10 euro sulle prestazioni specialistiche  e quella di 25 euro sui codici bianchi di pronto soccorso, entrati in vigore già ieri. “Le Regioni in allarme: Le famiglie andranno negli ospedali privati” titola pagina 5. Presidenti delle Regioni fra cui Vasco Errani dell’Emilia, sottolineano che per esperienza già fatta, questi ticket portano a una migrazione dei cittadini verso strutture non pubbliche, dove le attese sono inferiori e la differenza di prezzo, a questo punto, si riduce.

E inoltre sui giornali di oggi:
 
CARCERE
IL GIORNALE – “La riabilitazione è in forno. Continua il boom delle carceri-panetterie” di Fausto Biloslavo racconta come «si parla sempre di carceri sovraffollate, di reclusi che si impiccano in cella o di star del crimine che fanno notizia in galera. Dietro le sbarre, però, ci sono pure altre realtà, come i detenuti di Opera, nei pressi di Milano e Marassi a Genova che sfornano ogni notte quintali di pane. Non solo per i compagni di celle, ma per il mercato esterno, il mondo libero». L’ultimo progetto sul pane dietro le sbarre «è stato lanciato a Trieste nel carcere del Coroneo, dove i detenuti hanno già cominciato a servire il resto della popolazione carceraria. Adesso vogliono fare il salto di quantità rivolgendosi ai “commensali liberi”. I primi clienti garantiti sono le guardie carcerarie e risultano contatti in corso con i Vigili del fuoco. Il pane in eccedenza verrà distribuito ai poveri. Il direttore del carcere, Enrico Sbriglia, vorrebbe aprire addirittura uno “spaccio” fra il tribunale e il carcere, che sono contigui, “per permettere ai privati di prenotare pane e dolci”».   

RINNOVABILI
ITALIA OGGI – Tutto quello che c’era da sapere per una corretta applicazione dei nuovi parametri imposto dallo Stato allo sviluppo del fotovoltaico in Italia, ovvero le modalità di individuazione della tipologia di tariffa incentivante a cui l’impianto fotovoltaico può accedere, le relative modalità di accesso, è proposto a pag. 14 nel pezzo “Rinnovabili, ok l’incentivo è giusto”.

SOMALIA
LA STAMPA – “Somalia, parte il ponte aereo dell’Unicef”. LA STAMPA continua a seguire la gravissima crisi alimentare e umanitaria che riguarda il Corno D’Africa. L’Onu ha iniziato i voli verso le zone della Somalia più colpite, dal momento che le milizie islamiche Al Shaabab hanno fatto cadere il veto e aperto alle operazioni umanitarie.

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