Politica

«Colpiti i più svantaggiati»

Il giudizio delle associazioni di volontariato che hanno promosso la campagna “I diritti alzano la voce”

di Redazione

La campagna “I diritti alzano la voce” – promossa da 25 organizzazioni del volontariato e del terzo settore italiani – considera “scandalosa e ingiusta” la manovra finanziaria approvata ieri in Senato. «Con la decisione di introdurre da subito i ticket sulle ricette e di tagliare, in modo lineare, tutte le agevolazioni fiscali, comprese quelle per figli a carico, asilo nido, spese mediche, contributi previdenziali, istruzione, terzo settore – dichiara in una nota Lucio Babolin, portavoce della campagna I diritti alzano la voce – il Governo ha ancora una volta colpito senza ritegno i più svantaggiati e il ceto medio, e in particolare lavoro dipendente e pensionati, che pagano le tasse e sono dunque i più penalizzati da questo taglio indiscriminato e dissennato delle agevolazioni. È una manovra di classe, che rompe di fatto il patto sociale e che produrrà forti lacerazioni nel paese».

«C’è chi invece è stato toccato ben poco dalle decisioni dell’esecutivo», sottolinea Babolin. «Prima di tutto la casta della politica, che ha rimandato a non si sa quando anche i provvedimenti più innocui. Ma anche gli evasori fiscali, le corporazioni più forti e chi specula nel mondo della finanza».

«Vari esperti e tanti esponenti della società civile italiana -prosegue Babolin- avevano chiesto di introdurre una tassa sulle transazioni finanziarie (0,05%) praticamente ininfluente per chi investe capitali modesti, ma significativa per chi fa un altissimo numero di operazioni al giorno. Ma questo Governo fa il duro solo con i deboli».

«Siamo poi molto preoccupati – continua il portavoce della campagna -per l’intenzione del Governo di voler “riordinare l’assistenza”: l’impostazione è tutta di carattere economico, tesa solo a risparmiare, senza alcuna attenzione per i diritti e la stessa esistenza delle persone. Il rischio è davvero la fine del sistema delle politiche sociali, stretto tra la mancanza di fondi – ridotti a livello nazionale pressochè a zero e in forte diminuzione anche a livello locale, a causa dei pesantissimi tagli subiti da Regioni ed Enti locali – e un’impostazione “all’americana” che vorrebbe coprire solo i più poveri, con servizi di serie B e la beneficenza, venendo meno a tutte le conquiste di civiltà che l’Italia e l’Europa hanno realizzato negli ultimi decenni».


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