Economia

Guerra senza quartiere al dumping e alle false coop

di Redazione

Si preannunciano tempi sempre più duri e guerra senza quartiere al dumping praticato dalle false cooperative e «a tutte le pratiche di concorrenza sleale che portano a forme distorsive del mercato del lavoro, quali: gare al massimo ribasso, esternalizzazione di manodopera, lavoro nero. Tutte patologie da contrastare duramente per salvare sia la sana concorrenza tra le imprese sul mercato, sia il nome della buona cooperazione che rappresenta la parte assolutamente maggioritaria delle imprese impegnate nel settore che danno lavoro a 1.230.000 persone (dati INPS). Faremo di tutto per ripristinare la dignità e la legalità del lavoro laddove viene compromessa da formule distorsive della cooperazione ed evasive delle leggi»

Questa la ferma posizione espressa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane nel corso dell’incontro sugli “Osservatori permanenti della cooperazione” organizzato al Palazzo della Cooperazione con Agci, Confcooperative, Legacoop, Cgil, Cisl e Uil. L’incontro di carattere innovativo ha permesso di fare il punto a 3 anni dalla nascita degli osservatori provinciali della cooperazione mettendo a confronto le buone prassi dei territori più virtuosi. Una spinta importante all’attività degli osservatori è venuta, in più occasioni, dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.

Intensa l’attività degli Osservatori prevalentemente su cooperative non aderenti alle principali centrali cooperative «Su 1.450 ispezioni sono state riscontrate delle irregolarità in 700 cooperative: con 7.500 lavoratori irregolari e 625 in nero per un imponibile contributivo evaso pari a ben 11 milioni di euro». Sono alcuni dei dati illustrati da Paolo Pennesi, Direttore Generale dell’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro «Sono i risultati relativi ai primi cinque mesi del 2011 – ha sottolineato Pennesi – e non ci fermeremo qui».


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