Economia

Christine Lagarde al comando

Scelta dai 24 membri del Comitato esecutivo in rappresentanza dei 187 paesi del Fondo monetario internazionale per sostituire Dominique Strauss-Kahn

di Redazione

Il ministro delle Finanze francesi Christine Lagarde è stata scelta dal comitato esecutivo del Fondo monetario internazionale (FMI) come Direttore Generale e presidente del comitato esecutivo per un mandato di cinque anni che inizierà il prossimo 5 luglio. Lo comunica una nota del Board del Fondo, in cui si sottolinea che la Lagarde è la prima donna a sedere sulla poltrona più alta dell’Fmi dalla nascita dell’istituto nel 1944.

La scelta della signora Lagarde è stata fatta dai 24 membri del Comitato esecutivo in rappresentanza dei 187 paesi membri dell’Fmi e chiude un processo di selezione avviato dal lo scorso 20 maggio dopo le dimissioni di Dominique Strauss-Kahn, a seguito dei suoi problemi giudiziari. Ricordando come la scelta sia stata operata fra la Lagarde e il banchiere centrale del Messico Agustin Carstens, il Comitato esecutivo, nella sua nota, parla di «candidati ben qualificati» fra i quali la scelta è stata compiuta «per consenso».

«Sono profondamente onorata per la fiducia riposta in me dal Consiglio Direttivo. Vorrei ringraziare di cuore tutti i membri del Fondo per l’ampio sostegno ricevuto e vorrei anche esprimere il mio rispetto e la stima per il
collega e amico, Agustìn Carstens», ha affermato la Lagarde  nella prima dichiarazione ufficiale dopo l’annuncio (rivelato da lei stessa in tempo reale su Twitter) della sua nomina come prossimo direttore generale del Fondo Monetario Internazionale. La Lagarde ha ricordato che «l’Fmi ha servito bene i suoi 187 Paesi membri durante la crisi economica e finanziaria globale, compiendo una ampia trasformazione positiva». Per il futuro, il ministro francese spiega di avere come “obiettivo principale” quello di far sì che l’organizzazione possa «continuare a servire i suoi membri con la stessa attenzione e lo stesso spirito».

Positivo il commento del Tesoro Usa che scrive: «il talento eccezionale e la vasta esperienza della Lagarde offriranno una guida inestimabile per l’Fmi, indispensabili in questa fase critica per l’economia globale». E se Washington esprime apertamente il suo sostegno a Christine Lagarde, anche la Russia si è schierata al fianco del ministro francese per la direzione del Fondo Monetario Internazionale. Secondo quanto riporta l’agenzia Itar-Tass, il ministro delle Finanze Alexei Kudrin ha dichiarato che la Lagarde «possiede le qualità necessarie» per guidare l’Fmi. Per Kudrin, la rappresentante francese «può aggiungere dinamismo a questa organizzazione chiave internazionale, garantire le sue riforme, in particolare, il sistema delle quote che interessa i mercati emergenti».

Quella della Lagarde è giudicata «una Una scelta eccellente» anche dal presidente della Commissione europea, Jose Manuel Durao Barroso. «Per questa nomina, che fa di lei la prima donna alla guida di questa istituzione – ha sottolineato Barroso in un messaggio di congratulazioni – l’Fmi ha fatto una scelta eccellente, la scelta dell’esperienza e del talento». Ricordato “il ruolo decisivo” dell’attuale ministro delle Finanze francese negli anni che hanno visto «l’esplodere della più grave crisi finanziaria ed economica che ha conosciuto il mondo da un secolo» a questa parte e reso omaggio «alla qualità della sua presidenza del G20 delle finanze», il presidente della Commissione europea ha sottolineato come «il suo impegno europeo e la sua determinazione a far avanzare l’integrazione europea abbiano contribuito a dotare l’Europa degli strumenti di una governance economica rafforzata, permettendole di affrontare le sfide dinanzi alle quali si trova l’eurozona». «L’Fmi e la Commissione Ue hanno costruito negli anni una cooperazione stretta e solida, rafforzata negli ultimi mesi – ha concluso il numero uno dell’esecutivo Ue nel messaggio alla Lagarde -. Mi auguro di consolidare queste relazioni di lavoro e questa cooperazione durante il suo mandato all’Fmi e spero di riceverla presto a Bruxelles per discutere di questo».


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