Politica

Chi è il nuovo direttore generale

José Graziano da Silva neodirettore dell'organizzazione Onu per l'Alimentazione e l'Agricoltura

di Redazione

Brasiliano, José Graziano da Silva è stato eletto direttore generale della FAO. Il risultato (92 voti per da Silva contro 88 per Miguel Ángel Moratinos Cuyaubé) è arrivato dopo un testa a testa con il candidato spagnolo e dopo una prima votazione non andata a buon fine alla quale è seguito il ritiro dei candidati da parte di Indonesia (Indroyono Soesilo), Iran (Mohammad Saeid Noori Naeini), Iraq (Abdul Latif Rashid) e Austria (Franz Fischler).

Le dinamiche e le strategie messe a punto dai governi per sostenere un candidato piuttosto che un altro, se da una parte “sottolineano l’importanza della FAO nelle politiche generali mondiali e l’interesse dell’Europa in queste politiche, prova che il tema agricoltura oggi è molto importante – commenta Marelli – dall’altra mettono in luce l’ostinazione dell’Europa a voler arrivare, comunque, fino alla fine. Una scelta politica perdente che ha lasciato una scia di tensione e che speriamo non inciderà nel lavoro del nuovo Direttore Generale”.

Già tre mesi fa, il CISA aveva chiesto all’Unione Europea di ritirare i propri candidati e di sostenere quelli del Sud, attraverso una lettera inviata a José Manuel Barroso Presidente della Commissione Europea e alle principali cariche europee in materia di sviluppo agricolo e rurale. Nonostante questo l’Unione europea ha voluto, fino alla fine, giocare la sua partita. 

il Presidente del CISA (Comitato Italiano Sovranità Alimentare)  Sergio Marelli esprime a de Silva “rinnovata disponibilità a collaborare come in passato abbiamo fatto con Diouf, in particolare nell’organizzazione dei forum paralleli ai vertici FAO che sin dal 1196 sono stati organizzati dal CISA, e ai quali hanno partecipato ad ogni edizione centinaia di rappresentanti di piccoli produttori, pescatori allevatori e di organizzazioni dei popoli indigeni e della societa civile di tutti i continenti”.

Un'”elezione difficile, un testa a testa fino alla fine”, con una vittoria per un pugno di voti, specchio delle “profonde divergenze'” in seno alla Fao che rischiano di paralizzare l’agenzia. Cosi’, all’indomani dall’elezione a direttore generale della Fao con appena 4 voti di scarto su Miguel Angel Moratinos, Jose’ Graziano da Silva non nasconde le difficolta’ ma rivendica il fatto di essere arrivato alla guida dell’agenzia senza “mercanteggiare” e attraverso un “esercizio della democrazia”. E, nella sua prima conferenza stampa da Direttore Generale eletto, non manca di ribadire come il suo intento sara’ quello di trovare “un minimo di consenso interno per evitare di continuare a ltigare e paralizzare l’agenzia”. Parlando ai giornalisti il 61enne economista brasiliano, ex ministro del governo Lula artefice del piano Fame zero, fa anche un riferimento alla spaccatura che si e’ verificata ieri pomeriggio al momento del voto, con i paesi del Nord, i “maggiori donatori”, che hanno sostenuto l’ex ministro degli Esteri spagnolo. “Ma questo non significa che “che i paesi del nord sono contro di me, dopo l’elezione tutti si sono impegnati a sostenere l’organizzazione”. Primo direttore generale latinoamericano in 66 anni di vita dell’agenzia, Graziano piu’ volte ha insistito sulla necessita’ “e la volonta” di superare quelle “profonde divergenze fra paesi membri” che vanno avanti da anni. E promette che il suo impegno da direttore generale sara’ “trovare un accordo minimo sui temi che ci permettano di andare avanti, io ci sto lavorando giorno e notte”.

Insomma, alla Fao il brasiliano annuncia “una nuova era” per la Fao ispirata ai principi della “trasparenza e della democrazia”. Salvo poi ricordare le sue “buone relazioni” con il direttore generale uscente, Jacques Diouf, relazioni che intende rimangano tali soprattutto in questi mesi da qui al suo insediamento ufficiale il prossimo primo gennaio in cui il “boss continua ad essere lui”. “Non intendo commentare quanto fatto dall’agenzia finora – ha affermato in apertura della conferenza stampa Graziano che e” stato alla guida degli uffici regionali latinoamericani della Fao – Diouf ha presentato il suo rapporto ed avra’ modo di rispondere dei suoi 18 anni alla guida della Fao”.


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