Mondo
Tornano a crescere i Paperoni
Secondo il World Wealth Report i milionari hanno superato i livelli pre-crisi. L'Asia batte l'Europa
di Marco Dotti
Numeri in crescita, sia in termini di popolazione, che di ricchezza. Dalla quindicesima edizione del World Wealth Report 2011, presentato questa mattina a Milano da Merrill Lynch Global Wealth Management e Capgemini, nella sede di Bank of America, apprendiamo che il numero di persone con un patrimonio investibile pari ad almeno 1 milione di dollari è tornato a crescere, superando i livelli precedenti la crisi del 2007.
Gli individui con capitale pari o superiore a un milione di dollari (che il Rapporto indica con la sigla HNWI) hanno raggiunto quota 10,9 milioni e una ricchezza finanziaria pari a 42.700 miliardi di dollari statunitensi. Di contro, la popolazione degli ultra-HNWI, ossia le persone che dispongono di una patrimonio investivbile pari ad almeno 30 milioni di dollari, ha registrato un aumento pari al 10,2% e la sua ricchezza è cresciuta dell’11,5%.
Conti alla mano, dunque, lo 0,2% della popolazione mondiale (attualmente stimata in 6 miliardi circa di persone), ovvero 10,9 milioni di individui, detiene un patrimonio investibile di almeno 1 milione di dollari. Il cerchio, però, si stringe ancora di più se si considera che solo lo 0,9 di questo 0,2% detiene invece un patrimonio superiore ai 30 milioni di dollari.
La popolazione globale degli HNWI risulta concentrata soprattutto negli Stati Uniti, in Giappone e Germania. Paesi che uniti rappresentano il 53% degli HNWI del mondo. Con i loro 3,1 milioni di “ricchi” (HNWI), gli Usa sono ancora il paese con il segmento di ricchezza più grande al mondo. Anche se – ha osservato Roberto Manini, di Capgemini – «la concentrazione degli HNWI si sta frammentando in modo molto graduale nel corso del tempo» e continuerà a diminuire, se la popolazione di HNWI dei mercati emergenti continuerà a crescere con maggiore rapidità, rispetto a quella dei mercati tradizionali.
Due dati emergono a una rapida lettura del Rapporto. Da un lato, per la prima volta, l’area asiatica e del Pacifico ha superato l’Europa, sia in termini di popolazione, che di ricchezza degli HNWI. Dall’altro, il numero di “ricchi” qualificabili come HNWI è diminuito, in Italia, del 4,7%.
Dopo una crescita del 9,2% nel 2009, il numero di HNWI in Italia è diminuito del 4,7%. Pur rimanendo tra i primi dieci paesi al mondo per numero di HNWI, infatti, l’Italia ha perso terreno rispetto all’Australia. Non stanno meglio altri paesi europei, come la Spagna, che è addirittura uscita dal “giro” dei dieci paesi.
Dal Rapporto si evince che, sul piano della ricchezza globale, gli effetti della crisi finanziaria sono gradualmente diminiuti nel 2010, pur con ricadute in alcuni ambiti regionali particolarmente “sensibili”. Da non sottovalutare, infine, l’indicazione dei settori di investimento. Oltre a quello azionario, infatti, risultano in crescita gli investimenti in lusso, settore sportivo, beni “voluttuari”, ma anche la disposizione a cogliere nuove sfide, quali l’impegno nella green economy e in una filantropia complessa.
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