Cultura

Oms: 6 milioni di morti nel mondo nel 2011

Per 600 mila fatale l’esposizione al fumo passivo

di Redazione

Quest’anno il tabacco ucciderà quasi 6 milioni di persone nel mondo, tra cui circa 600 mila non fumatori che muoiono per l’esposizione passiva alle sigarette. Entro il 2030, il fumo potrebbe uccidere 8 milioni di persone l’anno. L’allerta arriva dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in vista del World No Tobacco Day in programma il 31 maggio. L’Oms, in occasione dell’evento, intende riportare l’attenzione sul problema del vizio del fumo e sugli sforzi che è ancora necessario fare per ridurlo, ma anche celebrare i successi ottenuti attraverso la Who Framework Convention on Tobacco Control: da quando è stato adottata, nel 2003, 172 Paesi e l’Unione europea hanno aderito a questa convenzione. Fra i risultati più significativi raggiunti: l’Uruguay sta preparando etichette che copriranno l’80% della superficie dei pacchetti di sigarette; l’Australia è in procinto di introdurre confezioni “no logo”; Mauritius nel 2008 è diventato il primo Paese africano con etichette sui danni del tabacco; l’Irlanda nel 2004 ha vietato per prima il fumo nei luoghi pubblici; la Thailandia, nel 2008, ha adottato una tassa fiscale complessiva pari al 57% del prezzo di vendita al dettaglio delle sigarette; nel 2006, l’Iran ha vietato ogni tipo di pubblicita’ del tabacco; all’inizio di questo mese, la Cina ha attuato il divieto di fumo nei luoghi pubblici; nel 2009, anche la Turchia ha compiuto la stessa scelta “no smoking”. «Il successo della lotta al tabacco», ha sottolineato il direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, «dipende da quanto i singoli Paesi rispettano i loro impegni. Deve essere fatto di più per sfruttare il potenziale di questo accordo. Aderire non è abbastanza: i Paesi devono anche introdurre o rafforzare le necessarie normative».

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