Welfare

Fism: è necessaria parità di diritti per tutti i bambini

A 20 anni dalla ratifica della Convenzione Onu sono ancora troppi i problemi irrisolti

di Redazione

A venti anni dalla ratifica dell’Italia della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia con la legge 176 del 27 maggio 1991 , sono ancora troppi i problemi rimasti sul tappeto.
I bambini in Italia vivono direttamente e indirettamente le conseguenze di un contesto critico che caratterizza in questo periodo il nostro Paese. A seguito della legge di stabilità del 2011 sono diminuite le risorse per l’infanzia e l’adolescenza e secondo i dati Istat quasi 2 milioni di minori vivono in povertà. Sono, poi, almeno 4400 i minori non accompagnati presenti sul territorio italiano e oltre 1300 arrivati in Sicilia dal Nord Africa in questi ultimi mesi. Nella scuola resta ancora inattuata la piena parità.
I contributi statali destinati alla scuola dell’infanzia paritaria disponibili ad oggi sono decurtati del 55% rispetto al 2010 e a tutt’oggi le scuole paritarie dell’infanzia, che fanno parte del sistema nazionale di istruzione, vivono in una situazione di pesante precarietà che rende sempre più concreto il rischio di chiusura e di cessazione di un servizio “pubblico” offerto alle famiglie italiane e straniere che vivono nel nostro Paese .
Ancora in attesa, poi, l’istituzione del Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, più volte sollecitata dal Comitato Onu per l’infanzia e l’adolescenza, poiché solo il 22 marzo scorso è stato trasmesso al Senato, per l’approvazione finale, il relativo Disegno di Legge (S.2631).
Il Piano Nazionale per l’Infanzia è stato approvato, dopo 6 anni, il 9 maggio 2011, ma senza la copertura finanziaria necessaria per renderlo concreto.
La Fism auspica che il 20° anniversario della Convenzione Onu dei diritti dell’infanzia che si celebra oggi possa essere l’occasione di un rinnovato impegno per una autentica e strutturata politica per l’infanzia che si faccia carico dei problemi e ne individui le soluzioni nell’ interesse superiore del bambino , così come definito dalla Convenzione Onu.

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