Mondo

M.O.: pacifisti scudi umani in villaggio Palestina

Tra loro anche un italiano

di Gabriella Meroni

Una trentina di pacifisti israeliani, americani ed europei -fra cui un italiano- si sono posti come ”scudi umani” nel villaggio palestinese di Beit Jalla, presso Betlemme. Abitano nelle case palestinesi gia’ piu’ volte colpite dagli israeliani e con la loro presenza intendono proteggere i civili.

Beit Jalla e’ stato piu’ volte colpito dall’esercito israeliano, in risposta agli spari dei cecchini palestinesi che da questo villaggio prendono di mira il quartiere ebraico di Gilo, alla periferia di Gerusalemme. Molti civili palestinesi e un medico tedesco sono rimasti uccisi dalla reazione israeliana. A quanto riferisce il quotidiano israeliano Ha’aretz, l’esercito israeliano sta cercando di inviduare le case dove si trovano gli attivisti, membri del ”Movimento internazionale di solidarieta”’, per evitare di colpirli.

Il volontario italiano -scrive oggi Italy Daily- si chiama Ronaldo Dubini, ed e’ un avvocato milanese di 43 anni dell’Associazione di amicizia Italia Palestina. Il suo battesimo del fuoco e’ stato martedi. ”Sono sicuro che gli israeliani sono piu’ prudenti quando vi sono vite internazionali a rischio”- spiega. ”Vivo con una famiglia il cui figlio di cinque anni ha perso la mano per il fuoco israeliano qualche settimana fa -ha raccontato ad Ha’aretz Neta Golan, una delle due donne israeliane impegnate nell’azione. Non crediamo di poter impedire il fuoco -spiega- ‘ma vogliamo risvegliare l’attenzione internazionale. E’ chiaro che per l’esercito israeliano sarebbe peggio colpire uno di noi, piuttosto che un palestinese innocente”. ‘

‘Non siamo qui per coprire i cecchini palestinesi… ma per i civili colpiti dal fuoco israeliano”- ha aggiunto la donna, secondo la quale gli spari palestinesi sono spesso senza conseguenze, mentre la risposta israeliana e’ ”esagerata”.

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