Welfare

Cisl, le nuove frontiere della contrattazione

In Lombardia stipulati 600 contratti di secondo livello innovativi

di Stefano Arduini

BERGAMO – Al via la 2° Fiera della contrattazione, promossa dalla Cisl Lombardia, dal 24 fino al 25 maggio 2011. Una due giorni di incontri, dibattiti realizzati dalle diverse categorie della Cisl regionale. Quattro le aree tematiche: welfare; contrattazione della crisi e occupabilità; flessibilità degli orari e deroghe contrattuali; reddito e salario.

L’obiettivo? Quello di raccogliere, conoscere, presentare e discutere quanto e come nella regione si sia contrattato a livello decentrato e aziendale, nella convinzione che la contrattazione collettiva sia la migliore medicina per battere la crisi.

Solo nel corso del 2010 in Lombardia «sono stati stipulati 500 contratti di secondo livello innovativi, che diventeranno linee guida per ampliare ulteriormente la contrattazione – ha sottolineato Gigi Petteni, segretario generale del sindacato regionale – tra questi abbiamo scelto 20 contratti, che saranno presentati in Fiera come modello di contrattazione, per far sapere come abbiamo risposto alla crisi».

Lui, invece, il segretario generale Cisl, non pronuncia mai la parola “legge”, ma certo è che la sterzata sulla contrattazione collettiva di Raffaele Bonanni, numero uno della Cisl, è destinata a lasciare il segno. «Per noi è fondamentale che il fronte delle imprese non si rompa. Avere una controparte ben definita  è una necessità per il sindacato. Per questo se un’impresa non ha la certezza, dopo aver firmato un accordo, che questo abbia poi piena efficacia e valore è un problema anche per noi». Così, Bonanni nell’intervento conclusivo della prima giornata.

Una risposta alla critica del giuslavorista, Pietro Ichino, anche lui presente fra i relatori della Fiera: «Non so e non posso ancora dire in quali strumenti giuridici si tradurrà – ha detto il senatore del Pd – ma certo è che se un accordo aziendale sottoscritto dall’impresa e dalla maggioranza delle sigle sindacali viene firmato, lo stesso non deve poter essere in alcun modo impugnato davanti ai giudici da chi eventualmente si sia tirato indietro al momento della firma».

Sulla sfondo rimane sempre più marcata la contrapposizione con la Cgil. «Noi per cultura sindacale siamo quelli che negoziano e contrattano a 360 gradi e la storia, soprattutto in questi ultimi anni, ci ha sempre dato ragione», chiosa il sociologo Guido Baglioni, autore del recentissimo “La lunga marcia della Cisl” anche lui intervenuto in occasione dell’evento di Bergamo.


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