Cultura

Bagnasco: Precario oltre ogni ragionevolezza

Il presidente della Cei avvisa sulle derive causate dell'attuale mercato del lavoro

di Redazione

“Il lavoro che manca, o e’ precario in maniera eccedente ogni ragionevole parametro, e’ motivo di angoscia per una parte cospicua delle famiglie italiane”. Si e’ espresso in questi termini oggi il cardinale Angelo Bagnasco, aprendo i lavori dell’assemblea generale della Cei.

“Questa angoscia -ha aggiunto – e’ anche nostra: sappiamo infatti che nel lavoro c’e’ la ragione della tranquillita’ delle persone, della progettualita’ delle famiglie, del futuro dei giovani. Vorremmo quindi che niente rimanesse intentato per salvare e recuperare posti di lavoro. Vorremmo che si riabilitasse anche il lavoro manuale, contadino e artigiano”.

“Vorremmo – ha aggiunto il porporato – che gli adulti non trasmettessero ai figli atteggiamenti di sufficienza o disistima verso lavori dignitosi e tuttavia negletti o snobbati. Vorremmo che il denaro non fosse l’unica misura per giudicare un posto di lavoro”. “Vorremmo che i lavoratori – ha detto ancora il cardinale – non fossero lasciati soli e incerti rispetto ai cambiamenti necessari e alle ristrutturazioni in atto. Vorremmo che gli imprenditori si sentissero stimati e stimolati a garantire condizioni di sicurezza nell’ambiente di lavoro e a reinvestire nelle imprese i proventi delle loro attivita’”.

“Vorremmo – ha proseguito – che tutti i cittadini sentissero l’onore di contribuire alle necessita’ dello Stato, e avvertissero come peccato l’evasione fiscale. Vorremmo che il sindacato, libero mentalmente, fosse sempre piu’ concentrato nella difesa sagace e concreta della dignita’ del lavoro e di chi lo compie, o non riesce ad averne”.

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