Politica

70 milioni di euro per le famiglie

Nichi Vendola e l’assessore al Welfare Elena Gentile presentano il piano regionale per contrastare la povertà e sostenere l’infanzia

di Redazione

Circa 70 milioni di euro, per integrare le risorse dei piani sociali di zona in favore delle famiglie pugliesi e promuovere la sussidiarietà e il loro protagonismo. È il nuovo piano regionale per le famiglie della Regione Puglia “Famiglie al futuro” presentato oggi presso la Sala Giunta regionale alla presenza del presidente Nichi Vendola e dell’assessore al Welfare, Elena Gentile. Cinque le linee previste per darne attuazione: promozione del benessere delle famiglie e contrasto alla povertà, lavoro di cura, contrasto alla violenza di genere, conciliazione vita-lavoro, sostegno all’infanzia.

«Le politiche del welfare sono le principali politiche di crescita del territorio. Chi pensa che le politiche sociali siano tendenzialmente un spreco di risorse pubbliche, chi le mette nel bilancio dalla parte del rosso, dalla parte delle voci in perdita compie un errore, un grave errore», ha detto Nichi Vendola, intervenendo questa mattina alla conferenza stampa di presentazione di “Famiglie al futuro. «Un territorio che movimenta risorse per ramificare, per esempio, la rete degli asili nido e delle sezioni primavera è un territorio», ha continuato Vendola «che sta liberando spazio per nuove occupazioni sia direttamente (attraverso chi poi dovrà operare concretamente in quelle strutture) sia indirettamente perché libera, da un sovraccarico di lavoro, il potenziale occupazionale soprattutto femminile. Quindi il welfare è il protagonista fondamentale dello sviluppo e della crescita economica».

Le linee previste nel nuovo piano regionale per le famiglie:

1) Interventi per il benessere delle famiglie e il contrasto alla povertà, finanziato con 3,7 milioni di euro. Sono previsti interventi per le famiglie numerose e/o le famiglie in condizione di fragilità per il loro sostegno economico e l’accessibilità ai servizi.

2) Sostegno al lavoro di cura, finanziato con 15,5 milioni di euro.?Con questo si intende accrescere il livello di integrazione della presa in carico delle persone non autosufficienti, sia rispetto all’analisi dei bisogni complessi di salute, di cura e di qualità della vita che le stesse esprimono, sia rispetto alla articolazione delle risorse integrate in un progetto assistenziale individualizzato, che privilegi la domiciliarità e percorsi di deistituzionalizzazione ma sostenga, allo stesso tempo, il carico derivante dal lavoro di cura della famiglia. Questa linea prevede anche interventi di qualificazione delle competenze degli assistenti domiciliari e contributi alle famiglie che regolarizzano il rapporto di lavoro con gli assistenti. Con il nuovo Piano il modello già messo a punto con il progetto ROSA verrà replicato anche per le assistenti per l’infanzia, con percorsi di qualificazione e contributi alle famiglie che assumono.

3) Prevenzione e contrasto alla violenza di genere, con una dotazione di 900mila euro.?Questa linea prevede il potenziamento delle risorse (2,3 mln) già stanziate per finanziare i Piani locali di intervento per la prevenzione e il contrasto della violenza su donne e minori. Le attuali risorse vanno ad integrare le spese di gestione delle strutture sovra-ambito previste dai Piani, quali le case rifugio e i Centri antiviolenza.

4) Interventi per la conciliazione vita-lavoro, finanziata con 46,2 milioni di euro?È questa una linea che va incontro ai bisogni di conciliazione vita-lavoro delle famiglie intervenendo sui diversi aspetti che ne permettono la realizzazione: costruzione di una gamma di offerta qualificata di servizi integrativi per l’infanzia, contributi per l’accesso a tali servizi, sperimentazione di orari di esercizi pubblici e commerciali in un’ottica family-friendly, sostegno al reddito per la flessibilità nel lavoro.

5)  Interventi a sostegno dell’infanzia, a cui sono riservati 4,2 milioni di euro.?La finalità è il potenziamento del sostegno dell’iter adottivo e di affidamento, con riferimento alla qualificazione degli interventi di sostegno psicologico, educativo e socio-sanitario delle famiglie.


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