Formazione

L’Italia mette al bando le bombe a grappolo

di Redazione

La Camera ha finalmente ratificato la Convenzione di Oslo, dando così un contributo a rendere concreto il divieto di utilizzare, produrre, trasferire, vendere e stoccare munizioni a grappolo, armi che ogni anno producono oltre 11 mila vittime, di cui circa 3 mila bambini.

«E’ davvero importante – ha commentato Andrea Sarubbi, deputato PD – che all’approvazione del testo sia seguito anche l’accoglimento, come raccomandazioni, di 3 ordini del giorno presentati dal Partito Democratico, che impegnano il Governo ad aumentare i finanziamenti per il Fondo per l’assistenza alle vittime delle munizioni a grappolo, ad introdurre l’obbligo specifico di denuncia da parte di chi dispone di diritti di brevetto o di tecnologie idonee alla fabbricazione di questo tipo di munizioni, ed infine ad escludere l’intermediazione bancaria da parte di istituti di credito italiano per la loro produzione non solo in Italia, ma anche all’estero. Con questi impegni specifici che accompagnano la ratifica della Convenzione sulla messa al bando delle munizioni a grappolo, l’Italia si adegua agli obblighi internazionali, e lo fa non accontentandosi di un semplice adempimento formale, ma traducendolo in un impegno concreto di cui quello di oggi è solo il primo passo». Conclude Andrea Sarubbi, deputato PD e primo firmatario della proposta di legge sulla messa al bando delle munizioni a grappolo, che ha raccolto il sostegno bipartisan di decine di deputati, contribuendo nei mesi scorsi a porre all’attenzione del Parlamento italiano l’urgenza di questa ratifica.


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