Cultura

«Basta con la speculazione»

Il pontefice oggi ha denunciato quelle finanziarie legate ai beni primari

di Redazione

Particolarmente preoccupanti sono oggi «i fenomeni legati ad una finanza che, dopo la fase più acuta della crisi, è tornata a praticare con frenesia dei contratti di credito che spesso consentono una speculazione senza limiti». È questo uno dei passaggi del discorso pronunciato oggi dal Papa in Vaticano in occasione dell’udienza ai partecipanti al congresso internazionale su «Giustizia e globalizzazione: dalla ‘Mater et Magistrà alla ‘Caritas in veritatè», promosso in occasione del 50° della enciclica di Giovanni XXIII «Mater et Magistra» da parte del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. 

«Fenomeni di speculazione dannosa – ha aggiunto – si verificano anche con riferimento alle derrate alimentari, all’acqua, alla terra, finendo per impoverire ancor di più coloro che già vivono in situazioni di grave precarietà. Analogamente – ha spiegato ancora il Pontefice – l’aumento dei prezzi delle risorse energetiche primarie, con la conseguente ricerca di energie alternative guidata, talvolta, da interessi esclusivamente economici di corto termine, finiscono per avere conseguenze negative sull’ambiente, nonchè sull’uomo stesso». 

Secondo Benedetto XVI, quindi, «la questione sociale odierna è senza dubbio questione di giustizia sociale mondiale» ed è «inoltre, questione di distribuzione equa delle risorse materiali ed immateriali, di globalizzazione della democrazia sostanziale, sociale e partecipativa». Parlando della «realizzazione» della giustizia sociale, Benedetto XVI ha poi affermato che essa «va attuata nella società civile, nell’economia di mercato, ma anche da un’autorità politica onesta e trasparente ad essa proporzionata, pure a livello internazionale», aggiungendo che su questi argomenti si può registrare «un legittimo pluralismo tra i cattolici».

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