Perché il mondo si migliora (anche) dall’Italia

Parte l’11 maggio, dalle pagine del sito www.iononmenefrego.org, per proseguire sulle piazze di 12 città italiane fino al 17 ottobre, la seconda edizione di IO NON ME NE FREGO, la campagna di COOPI che intende dare voce a quanti non sono indifferenti alla povertà, reclamano un serio impegno contro le ingiustizie e sono pronti a regalare il proprio tempo per costruire un mondo migliore.

La campagna gode del patrocinio dell’Anno europeo del Volontariato, perché praticare il volontariato è uno dei modi per migliorare il mondo, anche dall’Italia.

“Certo, chi ha visto con i propri occhi le miserie della fame e gli orrori della guerra non può più fregarsene, eppure per impegnarsi non è necessario aver fatto una esperienza in prima persona” sostiene Claudio Ceravolo, Presidente di COOPI, medico prestato alla cooperazione per 10 anni in Repubblica Democratica del Congo e Sindaco di Crema dal 1997 al 2007. “La lotta alla povertà, alle disuguaglianze e alle ingiustizie si vince se ciascuno di noi si impegna nel luogo in cui vive, a partire da gesti semplici e scelte consapevoli fino ad arrivare a svolgere il volontariato”.

“Io non me ne frego, dunque mi attivo e faccio volontariato è appunto lo slogan che lanceremo per reclutare nuovi volontari, soprattutto attraverso la nostra presenza all’Heineken Jammin’ Festival – di cui siamo la main charity partner -, poi il convegno nazionale volontari di fine maggio in Toscana ed infine i corsi di introduzione alla cooperazione che si tengono presso ogni sede locale”, spiega Cecilia Cinelli, responsabile del settore volontariato di COOPI.

Portare avanti la causa di chi soffre; sensibilizzare il pubblico e le amministrazioni locali verso la cooperazione; raccogliere fondi per realizzare gli interventi umanitari è quello che fanno i volontari di COOPI. In alcuni paesi, questo fa davvero la differenza tra il vivere e il morire.

Per saperne di più: www.iononmenefrego.org