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Anche per l’acqua spunta l’ipotesi decreto

Il governo pensa a una legge per superare il referendum. Bersani: "Teniamo alta la guardia". L'Idv: "Colpo di Stato". Vendola: "Esecutivo condizionato dalle lobby affaristiche". Il sottosegretario Saglia: "Pensiamo ad un'autorità di settore"

di Redazione

”Dopo il nucleare l’acqua. L’appetito viene mangiando e visto che nessuno, tranne noi dell’Idv, ha protestato più di tanto per lo scippo del referendum sul nucleare, quelli che stanno al governo si sono detti: ‘Perché fermarsi qui?'”. E’ quanto scrive il leader dell’Italia dei valori, Antonio Di Pietro, sul suo blog, dove chiede al presidente della Repubblica di non firmare la legge sullo stop al nucleare, vista come un escamotage per evitare la consultazione popolare.

”Stanno studiando – aggiunge – il modo di dare un’altra fregatura ai cittadini e alla Costituzione. Stanno per inventarsi un trucchetto per evitare il referendum sull’acqua senza nemmeno pagare dazio, cioè senza rinunciare a privatizzarla. Come hanno fatto per il nucleare. Tutto pur di evitare che sia superato il quorum sul referendum che fa paura a Berlusconi: quello su di lui e sulle sue leggi per restare impunito”.

“Ogni giorno di più – prosegue – si capisce che questo governo, pur di fermare i processi che vedono Berlusconi imputato, è pronto davvero a tutto. Ma lo è ancora di più perché nessuno si muove per fermare le sue porcate che sono ormai quotidiane. Dopo lo scippo dei referendum, la prossima mossa è già scritta: una legge che obblighi a sospendere i processi tutte le volte che viene sollevato un conflitto di attribuzione”.

“Per questo – sottolinea l’ex pm – gli avvocati del presidente del Consiglio hanno cominciato a sollevare conflitti di attribuzione uno dopo l’altro: perché sanno che fra un po’ grazie a quei conflitti potranno imporre la sospensione dei processi. Pur di difendere se stesso Berlusconi sta facendo a pezzi la Costituzione, la dignità delle istituzioni, il rispetto dei cittadini per la politica e per lo Stato. Pur di difendere Berlusconi i suoi dipendenti, perché questo sono i parlamentari e i ministri della maggioranza, stanno stracciando i principi basilari della civiltà politica e giuridica nel nostro Paese”.

“Accettare senza muovere un dito che il governo rubi ai cittadini il più essenziale tra i diritti, quello al voto, significa – denuncia Di Pietro – preparare il terreno per forzature ancora peggiori. Berlusconi deve essere fermato ora, prima che sia troppo tardi. Se riuscirà a scippare i referendum si convincerà di poter fare quello che gli apre e di poter calpestare impunemente ogni regola. A quel punto fermarlo sarà molto più difficile e molto più costoso per tutto il Paese”.

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