Famiglia

Macchiata di sangue la battaglia per la terra

Tensioni razziali nell’ex-colonia britannica

di Redazione

Da circa due mesi un movimento di reduci della guerra di liberazione dello Zimbabwe (che 20 anni fa ha portato all?indipendenza del Paese) sta occupando le fattorie dei bianchi, discendenti dei coloni inglesi. I veterani della guerra di liberazione tra le cui file sono stati assoldati anche molti ragazzi senza lavoro e senza futuro (la disoccupazione è pari al 50 %), ha occupato, con la benedizione del presidente Robert Mugabe, circa mille fattorie in due mesi. Nei giorni immediatamente precedenti la celebrazione dei 20 anni di indipendenza del Paese sono stati uccisi due possidenti bianchi e due membri neri del Movimento per il cambiamento democratico (Mdc), il partito che si sta opponendo a Mugabe. Centinaia di agricoltori bianchi sono stati vittime di pestaggi e violenze. Mugabe ha cambiato più volte atteggiamento durante l?occupazione. Ha negato di armare e incoraggiare il movimento dei veterani, ma ha definito gli agricoltori bianchi ?nemici della Patria?; non ha mostrato dapprima alcuna intenzione di fermare gli occupanti e poi si è presentato come mediatore fra l?Associazione dei reduci e l?Unione dei proprietari terrieri. L?occupazione delle terre, di fatto, è cominciata all?indomani della sconfitta di Mugabe nel referendum in cui chiedeva una nuova costituzione che prevedeva l?esproprio senza indennizzo delle terre dei discendenti dei coloni inglesi. Il no del 55% della popolazione ha reso evidente la contrapposizione al potere di Mugabe della maggior parte della popolazione. I bianchi , infatti, sono solo l?1 %. La questione della terra attende comunque una soluzione: i 4500 agricoltori bianchi infatti controllano 11 milioni di ettari di terra fertile contro i 16 affidati a 1 milione di coltivatori neri.

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