Volontariato

Renzi: «Puntare sulla sussidiarietà»

Il sindaco del capoluogo toscano al Meeting Essere Unicef

di Antonio Sgobba

«Firenze è la prima città per associazioni pro capite. Spesso si citano le statistiche sul reddito pro capite, ma a noi interessa più questa». Lo afferma Matteo Renzi, il sindaco è intervenuto stamattina al Meeting Essere Unicef ospitato dalla sua città. Il pubblico degli oltre 2mila volontari lo accolto calorosamente, lui li ha ringraziato dicendogli: «Questa città sarà la capitale dei bambini».
Che cosa fa Firenze per l’associazionismo?
Stamattina ho incontrato un bambino, Niccolò, 7 anni. Mi ha detto “Io prendo sette euro di paghetta”. Gli ho chiesto “Che ci fai?” E lui “Cinque li tengo per me e due li do all’ospedale Meyer”, una storica struttura pediatrica che da anni lavora in città. Vede, questo è straordinario, è qualcosa che questa città ha nel Dna. Noi siamo quelli che abbiamo chiesto a Brunelleschi di costruire la Cupola ma anche l’Ospedale degli innocenti. È nel nostro dna, e questa propensione conta più della politica.
Ieri a Venezia la conferenza per l’apertura europea dell’anno del volontariato. Al centro c’era il tema delle risorse, il ministro Sacconi ha promesso «una legge per il 5 per mille». Crede che le politiche messe in campo per il terzo settore siano state la risposta giusta?
Sicuramente il Governo non ha fatto abbastanza. Ma il centrosinistra dovrebbe guardare anche ai suoi errori, noi non abbiamo fatto certo molto meglio quando eravamo maggioranza. Va bene lamentarsi dell’esecutivo in carica, ma l’importatante per noi adesso è che ci organizziamo, pensando a quando saremo noi al governo.
Nel suo intervento di stamattina Walter Veltroni ha detto che «Lo Stato non può pensare di provvedere a tutto. Per servizi come l’assistenza all’infanzia o le cura per gli anziani bisogna dare spazio al privato sociale. Il modello è quello anglosassone». Anche lei crede che la Big Society sia la strada?
Perché prendere i nomi da fuori? È la sussidiarietà, l’abbiamo inventata noi, è su quella che dobbiamo puntare. È la stessa cosa, ed è un modello che ci appartiene. Dico di più: andrebbe estesa ad ambiti come la tutela dei beni culturali, e lo dico da Sindaco di una città dal patrimonio artistico di valore mondiale. Se diamo agevolazioni fiscali e riduciamo il peso dello stato e delle soprintendenze in questo settore, dando più spazio alle associazioni, si aprono nuove prospettive di grande interesse.
Oggi lei ha promesso di partecipare ad una missione Unicef. Che fa, anche lei va in Africa?
Sì, ma poi torno. Non ho detto che vado per rimanerci, lo dico subito: io torno.


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