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Detenute madri, legge sconfortante

Terre des Hommes, A Roma, Insieme e Bambini senza Sbarre denunciano l'approvazione di un testo che "calpesta i diritti dei minori"

di Benedetta Verrini

Dopo il via libera definitivo, al Senato, del disegno di legge a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori di cui vi abbiamo dato notizia ieri arrivano i commenti delle associazioni competenti al nuovo dispositivo. Che, inutile dirlo, ha deluso.

“La legge approvata”, dichiara Federica Giannotta, responsabile diritti dei bambini di Terre des Hommes, “non impedisce alle mamme detenute con figli al di sotto dei 6 anni di conoscere il carcere anche in via cautelativa, inoltre non garantisce alla mamma di poter stare accanto al figlio piccolo minore di 3 anni se ospedalizzato, né di poter andare a trovare il figlio che vive fuori dal carcere, nel caso in cui sia a rischio la sua salute, in modo da assicurare la sua vicinanza per tutto il tempo in cui il figlio ne ha bisogno, come invece richiede la Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia, ai quali l’Italia è vincolata”.

“Questa legge, che entrerà in vigore solo nel 2014”, spiega Leda Colombini, Presidente dell’Associazione A Roma, Insieme, “non allarga affatto le strette maglie della legge Finocchiaro in materia di misure alternative alla detenzione, che restano molto rare e difficili da poter ottenere, soprattutto per le detenute straniere. Ancora una volta le ragioni e i timori legati alla sicurezza hanno prevalso rispetto al ben più rilevante diritto di protezione dei bambini, nonostante i tanti appelli lanciati in questi anni dalle nostre organizzazioni”.

 


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