Cultura

India: in pericolo il lavoro delle ong cristiane

Una nuova legge limiterebbe l'uso di fondi esteri destinato ai missionari e alle ong cattoliche

di Gabriella Meroni

I cristiani temono che la loro opera nel campo educativo ed assistenziale in India, che viene altamente apprezzata, possa essere soffocata da un piano che prevede l’emanazione di nuove leggi al fine di prevenire “l’uso improprio” di fondi esteri. In un comunicato del 29 luglio il Forum ecumenico laico Aicc (All Indian Christian Council) ha protestato contro le notizie che il governo federale guidato dal partito pro hindu BJP, Bharatiya Janata Party, ha deciso di revocare le norme sui contributi esteri (Fcra- Foreign contribution act) per sostituirle con una legge rigorosa che impedisce il libero flusso di aiuti dall’estero destinati ai missionari cristiani e alle Ong. Il 25 luglio il quotidiano nazionale indiano The Hindu ha scritto che secondo alcune fonti, il governo è seriamente preoccupato che il libero flusso di fondi dall’estero non rispetti le regole imposte dall’Fcra, quindi teme che sia usato impropriamente dai beneficiari per le conversioni religiose ed il proselitismo e addirittura per acquistare armi e munizioni. L’Fcra venne introdotto sotto il regime di Indira Gandhi, per consentire alle Ong e alle organizzazioni cristiane di ricevere fondi dall’estero per sviluppo e fini educativi. Secondo l’Aicc, il cui presidente è Joseph D’Souza e segretario John Dayal, l’attuale Fcra “è già stato usato come arma dal governo BJP per colpire i gruppi cristiani e soffocare ogni protesta”. Il Forum inoltre afferma. “abbiamo paura che le leggi proposte siano state concepite per mettere fine del tutto all’attività educativa e di pubblica assistenza della comunità cristiana in India. Gruppi cristiani sono stati minuziosamente indagati sulla legge due anni fa e sono stati trovati innocenti, tuttavia gruppi estremisti e partiti politici al potere hanno persistito in un’odiosa campagna contro di noi (cristiani) ricorrendo a disinformazione, mezze verità e collegamenti maliziosi”. L’Aicc chiama la società civile, la Commissione nazionale per i diritti umani e tutti i concittadini “ad unirsi per combattere questa erosione delle libertà civili e delle garanzie costituzionali”. I cristiani in India sono circa il 2,4% su una popolazione a maggioranza indù che ha ormai superato il miliardo. Secondo la tradizione fu l’apostolo Tommaso a introdurre il cristianesimo nella zona del Kerala. Una prima arcidiocesi fu creata a Goa nel 1558. I Gesuiti hanno contribuito in modo particolare allo sviluppo dell’istruzione cattolica. Secondo l’ultimo Annuario statistico della Chiesa (1999) la Chiesa cattolica in India assicura l’educazione di circa 7 milioni di alunni, dalle scuole materne all’università, in 20.000 scuole, mentre gli istituti di beneficenza ed assistenza sono 14.524.


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