Famiglia

MEDICINE E CIBO PER LE VITTIME DELLA GUERRA CIVILE IN COSTA D’AVORIO

L’attenzione mondiale è in questi giorni comprensibilmente assorbita dalla tragedia giapponese e dagli scontri nel nord Africa, ma anche l’accorata richiesta di aiuto della popolazione della Costa D’Avorio merita di essere ascoltata.

di Ciai

Arriva dalla Ong CIAI, Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, l’appello a riaccendere i riflettori su una delle tante tragedie dimenticate, quella che sta colpendo la popolazione della Costa D’Avorio.

La situazione venutasi a creare dopo le elezioni per la presidenza della repubblica dello scorso novembre è surreale: entrambi i candidati rivendicano la vittoria e il Paese si trova in uno stallo politico senza precedenti con due presidenti, due governi e le forze armate che si scontrano in combattimenti violenti causando centinaia di morti e lo spostamento in massa della popolazione civile in fuga dalle aree urbane per cercare di rifugio in luoghi risparmiati dal conflitto.

 

In questo clima di crisi politica, sociale, economica e militare le popolazioni del nord del paese o dei paesi vicini, in particolare il Burkina Faso, sono l’obiettivo principale di abusi da parte delle popolazioni autoctone; questi ultimi li accusano di sostenere il candidato riconosciuto dalla comunità internazionale. Si assiste alla “caccia all’uomo “, dove le vittime sfortunate cadono sotto l’ira dei persecutori e sono linciati a morte. Migliaia di persone affollano soprattutto i centri religiosi e le organizzazioni sociali e di beneficenza, al fine di cercare un riparo, cibo, vestiti e cure.

Questa la testimonianza di  Valery Assah, responsabile della sede CIAI di Abidjan:

Le popolazioni della provincia di Alépé, nella zona a nord-est della capitale, sono state costrette a lasciare le loro case per sfuggire alle atrocità. La maggior parte si è spostata verso la città di Alépé, dove ha trovato rifugio presso  CESDA (Centro per l’Educazione Sanitaria delle Suore Dorotee) e nella casa della comunità della congregazione religiosa gestita dalle stesse suore”. Il Centro accoglie ora centinaia di sfollati che ricevono dalle suore cibo e primo soccorso.

 

Prosegue il suo racconto Valery Assah: “Alcuni tra i profughi di origine burkinabé sono desiderosi di tornare nel loro paese d’origine e di lasciare definitivamente la Costa d’Avorio, dove ora hanno perso tutto ciò che erano riusciti a guadagnare. In mancanza di mezzi sufficienti per far fronte all’afflusso di persone che cercano aiuto, le suore lanciano un appello di raccolta fondi e donazioni di cibo, medicine e vestiti”.

Da una prima stima, queste sono le più impellenti necessità per un mese per circa 200 nuclei familiari (800-1000 persone)

Cibo: 6000 kg di riso, 1500 litri di olio, 1500 litri di latte, 6000 scatole di cibo pronto, 1500 kg di zucchero, 150 kg di sale

Prodotti per l’igiene: 1600 saponette,  200 litri di detergente

 

Occorrono inoltre, farmaci di vario genere, abbigliamento, forniture scolastiche e ricreative per aiutare i bambini a superare questo drammatico momento.

 

Attraverso il proprio rappresentante locale e canali internazionali il CIAI garantisce di riuscire a far arrivare materiale e fondi agli sfollati di Aleppo.

 

Qualunque contributo è importante!

 

  • meno di 1 Euro per una scatola di sardine
  • 1 euro un kg di riso
  • 2 euro un litro di olio

 

 

Per donare:

  • Conto corrente postale n. 40341208 intestato a CIAI Onlus
  • IBAN IT 33V 05387 01600 0000 0077 7140
  • Carta di credito chiamando il n. 848.848.841 (al costo di un solo scatto in tutta Italia e per tutta la durata della conversazione)

Indicare come causale “Emergenza Costa d’Avorio”.

 

Per saperne di più: Simona Molteni 0284844438 – Daniela Antonini 0284844439 – Donatella Ceralli (ufficio stampa) 3469903573

 


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