Non profit
Tv sempre più cattiva maestra
A lanciare l’allarme il Comitato Media e Minori che nella sua ricerca annuale svela un aumento del 60% nel 2010 delle violazioni al Codice di autoregolamentazione
di Redazione
La televisione non rispetta i bambini e si scorda sempre più spesso che ci sono anche loro davanti allo schermo. Troppi film vietati in onda negli orari protetti, ma anche servizi dei tg e talk su casi di cronaca dal contenuto inappropriato. Tanto che nel 2010 sono aumentate del 60% rispetto all’anno precedente le violazioni del Codice di autoregolamentazione e addirittura del 150% in più rispetto al 2008. La denuncia viene dal Comitato Media e Minori, che ha analizzato 320 casi, contro i 264 del 2009, mentre le violazioni accertate sono state 72 nel 2010, contro le 46 del 2009. Non va meglio neanche per quello che riguarda le “raccomandazioni”, ovvero i provvedimenti che il Comitato invia all’attenzione delle singole emittenti anche se non in presenza di una palese violazione del Codice. Erano state 20 nel 2009 mentre sono salite a 23 nel 2010. A completare il quadro sconfortante c’è anche l’aumento delle segnalazioni che il Comitato ha inviato all’Agcom: 23 nel 2009, sono salite a 25 nel 2010. Segnalazioni che hanno riguardato trasmissioni a contenuto erotico diffuse nella programmazione serale prevalentemente da emittenti locali.
Sotto la lente del Comitato media e minori sono finiti soprattutto i film vietati ai minori di 14 anni mandati in onda in orari non consentiti, ma anche gli apparentemente innocenti programmi di “infotainment”, l’informazione intrattenimento, che spettacolizzano casi di cronaca nera, come gli omicidi di Sarah Scazzi e Yara Gambirasio. La maggior parte delle violazioni riguarda programmi trasmessi in orario di televisione per tutti (dalle 7 alle 22,30) o addirittura in fascia protetta (dalle 16 alle 19). Che contengono immagini, contenuti o un linguaggio inadatto alla visione dei bambini.
Nel mirino ci sono soprattutto la Rai e Mediaset: la prima ha ricevuto 19 risoluzioni, contro le 14 nel 2009, mentre per Mediaset sono più che triplicate: 23 nel 2010, erano state 7 nel 2009. Promossa La7 che, come già nel 2009, ha ricevuto una sola risoluzione. Un caso a parte è Sky. L’emittente di Murdoch (a cui sono state inviate per il 2010 17 risoluzioni e che nel 2009 non ne aveva ricevuta nessuna) addirittura non ha mai firmato il codice di autoregolamentazione.
«Aumentano le responsabilità degli editori», ha sottolineato il presidente del Comitato Media e Minori, Franco Mugerli, «ma la vigilanza al rispetto del Codice di autoregolamentazione non è sempre adeguata. Certamente in questi anni il Codice ha mantenuto l’attenzione nelle redazioni televisive nei confronti dei più piccoli. Tuttavia c’è ancora molta strada da fare perché sia sempre meno disatteso».
Per questo il Comitato ha sollecitato il ministero dello Sviluppo Economico e il Parlamento a definire un nuovo sistema di tutela dei minori da esendere anche ai nuovi media. E ha adottato tre diversi documenti di indirizzo: uno per “l’apposizione di segnaletica in caso di servizi televisivi con immagini storiche di contenuto problematico”, un altro “su trasmissioni riguardanti minori vittime di violenze e omicidi”, e infine uno indirizzato alle emittenti per guidarle nella corretta interpretazione “della definizione di programmi adatti ad una fruizione familiare congiunta”.
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