Welfare

Nella notte sono arrivati in 1.700. Naufrano in 40

Continua la fuga dal Nordafrica. A 15 miglia un traghetto con oltre 1.800 persone partite dalla Libia

di Redazione

Continua senza sosta la fuga dalle coste del Nordafrica. Ventidue barconi sono arrivati a Lampedusa da ieri mattina fino a pochi minuti fa, per un totale di 1.703 persone, tra le quali sei donne e sei bambini. Sull’isola il centro d’accoglienza è di nuovo affollato.

L’ultimo arrivo all’alba di oggi quando in 80, senza essere notati dalle forze dell’ordine, hanno atttraccato sull’Isola dei Conigli, la riserva marina protetta dell’Isola. Gli ottanta, quasi certamente tunisini, sono stati raggiunti dai carabinieri e dalla Croce Rossa e trasferiti al cpa.

Nella notte gli uomini della Guardia costiera di Lampedusa hanno salvato dieci migranti dal naufragio sicuro. «L’acqua aveva già invaso la barca in legno – raccontano gli uomini che sono intervenuti – e li abbiamo salvati per un pelo».

Non è andata bene allo stesso modo ad altri quarata tunisini naufragati ieri nel Canale di Sicilia. Solo cinque di loro si sono salvati, gli unici che sapevano nuotare, salendo su un altro barcone diretto a Lampedusa. A raccontare i particolari sono stati gli stessi superstiti appena sbarcati sull’isola. Il natante si sarebbe ribaltato subito dopo la partenza da Zarzis, in Tunisia.

Intanto altre 1.836 persone potrebbero approdare sulle coste italiane. Tante sono le persone a bordo del mercantile Mistral Espress battente bandiera marocchina, partito dalla Libia e diretta al porto di Augusta che per ora ha rispettato l’ordine della Marina Militare di non entrare nelle acque territoriali italiane prima che fosse stata fatta chiarezza sulle persone a bordo. Attualmente il traghetto naviga a 15 miglia al largo delle coste di Augusta. A bordo del Mistral ci sono 1.715 marocchini, 39 libici, 35 algerini, 26 egiziani, 7 tunisini, 6 del Mali, 4 del Sudan, 2 della Siria e 2 della Mauritania. Sono 83 i membri dell’equipaggio.

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