“La tubecolosi è la malattia infettiva più letale al mondo”, ricorda Besozzi ai giornalisti in un incontro a Milano. Colpisce più gli uomini delle donne (che si ammalano il 20% in meno) e di recente fa registrare un aumento dei casi con incubazione lunga (5 anni). “In Italia l’incidenza dell patologia è limitata a circa 7,5 casi per 100 mila abitanti l’anno” ma in generale in tutto il pianeta “la tbc resta un problema devastante”. Eppure nell’Occidente industrializzato “non se parla mai, se non in corrispondenza di micro-epidemie come quelle della scuola milanese ‘Leonardo da Vincì”.
Da qui l’importanza di accendere i riflettori sul problema, anche coinvolgendo le istituzioni. “Con gli Stati generali di Roma vogliamo capire insieme dove sono i ‘buchi nerì della lotta alla tbc, le aree in cui più serve il supporto della politica. Perchè se manca questa disponibilità, non si fa nulla”, riflette Besozzi. “Con questa iniziativa – afferma Antonino Mangiacavallo, past president della Fimpst e coordinatore degli Stati generali – ci proponiamo di formulare una proposta normativa capace di individuare e promuovere la realizzazione delle infrastrutture, ma anche lo sviluppo delle competenze necessarie a gestire tempestivamente ed efficacemente le diverse problematiche relative alla nuova emergenza tubercolosi, dalla diagnosi al trattamento”.
L’evento romano sarà dunque un primo momento di confronto sugli aspetti più critici della malattia, un tavolo da cui emergeranno proposte condivise da tutto il mondo scientifico. Fra i ‘nodì segnalati dagli specialisti “la scarsa abitudine dei medici a confrontarsi con i sintomi della malattia, spesso scambiata con altre patologie”, ma soprattutto le “carenze organizzative di monitoraggio e gestione dei malati, fino alla limitata accessibilità alle terapie più efficaci”. (Adnkronos/Adnkronos Salute)
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