Non profit

Museo: «Manca una leadership»

Il direttore di Csv.net commenta a Vita.it le dimissioni del sindaco Massimo Cialente

di Lorenzo Alvaro

Il sindaco del capoluogo abruzzese Massimo Cialente ha rimesso il mandato, annunciando le sue dimissioni. La comunicazione è stata consegnata questa mattina. Cosa significa? Che ricadute può avere su una città già in difficoltà e come si risolve il vuoto istituzionale? Sono queste le domande cui bisogna cercare di dare una risposta oggi. Ci prova a Vita.it Roberto Museo, direttore del Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato – Csv.net
 
Vita. Come si spiega quello che è successo?
Roberto Museo. Il fatto che da origine a tutto accade il 22 settembre 2010. È la data in cui Cialente si dimette da vice commissario per la ricostruzione dicendo che voleva stare con gli aquilani. Voleva avere un comune libero e senza vincoli per portare avanti linee, principi e strategia pro popolazione. Ripeto quello che dissi a suo tempo. Ha sbagliato. Con quella scelta ha indebolito il suo ruolo di sindaco. Rimase solo. Questo per quel che riguarda una questione politica. Poi c’è invece il discorso che ha citato in questi giorni la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane: il bilancio comunale. Non avendo entrate, se lo stato non ripiana i debiti, il comune rischia il default, la bancarotta. Qualcuno ventila che possa essere un altro motivo alla base della decisione del sindaco.
 
Vita. Pare che l’unica soluzione sia il commissariamento. Cosa significa?
Museo. Mi dispiace che torniamo ad essere un capoluogo commissariato. Però sembra che in questo Paese non ci siano alternative. L’Abruzzo è una regione commissariata, abbiamo 21 realtà sotto commissario. Ma la vera domanda è un’altra. Di fronte a tutto questo ci si deve chiedere: dov’è la responsabilità politica? Perché si è lasciato andare alla deriva un consiglio comunale?  
 
Vita. Quindi ben venga il commissario?
Museo. Mi chiedi se sia meglio un commissario con le palle o un consiglio comunale? L’abbiamo già vissuto con Bertolaso che faceva e disfaceva e realizzava. Può essere utile? Non lo so, non sono in grado di dare una risposta serena. Un po’ ce lo aspettavamo, dall’altra per capire cosa possa portare di buono un commissariamento di una città bisogna viverlo.   
 
Vita. Di Massimo Cialente cosa si può dire?
Museo. Lo conosco. È un uomo che ha vissuto sulla propria pelle e sulla propria famiglia una delle cose più dure e forti che possano capitare. Non mi sento di fulminarlo. Umanamente lo comprendo. Politicamente l’Aquila è allo sfacelo. Qui oggi è un Far West.
 
Vita. Il problema principale oggi?
Museo. Non c’è voglia di riscatto. Nessuno sta alzando la testa. La città non riesce a far sentire la propria voce. Non c’è unità né compattezza. Rischiamo, seriamente, di perdere il capoluogo. Sono tanti i problemi. Ma la cosa principale è che manca una leadership. Non c’è. Serve qualcuno che sappia coniugare Stato, Chiesa, comitati, volontariato, forze sociali.    

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