Cultura

Al via a settembre l’Agenzia alimentare italiana

Lo ha annunciato il ministro Alemanno, che ha chiesto a Rita Levi Montalcini di collaborare al progetto

di Gabriella Meroni

Nascerà ai primi di settembre l’Agenzia italiana per la sicurezza alimentare, nuovo punto di riferimento per le scelte del Paese in tema di alimenti. Ad annunciare l’arrivo di un decreto legge sulla costituzione dell’Agenzia è il ministro delle Politiche agricole Giovanni Alemanno. “L’organismo sarà interfaccia dell’Autorità europea sulla sicurezza alimentare, che speriamo avrà sede a Parma”, precisa il ministro, “e nascerà dalla trasformazione e dal rilancio dell’Istituto nazionale della nutrizione”. Tra i suoi compiti “tracciare” tutti i tipi di alimenti e gli Ogm, garantendo standard forti su sicurezza e qualità. Sempre a settembre nascerà un Comitato tecnico scientifico del ministero che avrà un ruolo di consulenza sulle grandi scelte in materia di alimentazione e Ogm. Al suo interno, ha spiegato Alemanno, saranno presenti tutte le posizioni presenti nel Paese, purché siano credibili sul piano scientifico. A vagliare i futuri componenti del Comitato sarà anche il premio Nobel Rita Levi Montalcini. “Ho chiesto alla scienziata”, ha detto Alemanno in un incontro a Roma, “di collaborare col ministero in questa impresa. La nuova Agenzia avrà infatti una struttura e un’operatività suggerite dal Comitato stesso, che sarà collegato con l’Istituto superiore di Sanità e il Cnr in una rete che, da settembre, si troverà di fronte un flusso di decisioni da gestire”. Prima fra tutte la valutazione della direttiva europea sugli Ogm appena discussa, “che ci sembra positiva”, precisa il ministro, “ma deve ancora essere valutata dai singoli Paesi”. Da parte sua il premio Nobel si è detto estremamente soddisfatta dell’incontro di oggi. “In passato c’è stato un eccesso di allarmismo. Ma, pur con molte cautele, non possiamo non riconoscere il valore dei prodotti transgenici. L’incontro di oggi può segnare la strada per risalire la china e smettere di demonizzare la ricerca e le sue applicazioni”.


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