Famiglia

COSTA D’AVORIO: LA SITUAZIONE E’ DRAMMATICA

Dopo le elezioni del novembre scorso, è esplosa la guerra civile. Altissimi i rischi di epidemia di colera, mancano i medicinali, il cibo inizia a scarseggiare. Il racconto del responsabile della sede CIAI ad Abdijan

di Ciai

L’Ong italiana CIAI, Centro Italiano Aiuti all’Infanzia, che ha una sede operativa nella capitale Abidjan, lancia un appello all’Unione Europea, anche dal proprio sito web (www.ciai.it), perché siano bloccate le sanzioni contro la Costa d’Avorio e si accendano i riflettori sulla situazione drammatica che sta vivendo la popolazione dello Stato africano.

Le sanzioni applicate dall’UE al presidente uscente Gbagbo – che non riconosce l’avvenuta vittoria elettorale di Ouattara, legittimata invece dagli osservatori internazionali – stanno impedendo a molte materie prime fondamentali come cibo e medicine, di entrare nel Paese aggravando, di fatto, una situazione già drammatica a causa degli scontri fra le opposte fazioni. Anche l’OMS ha manifestato timori per il diffondersi del colera e della febbre gialla.

 

I civili: cosa sta accadendo – Valery Assah, referente CIAI nel paese, è in contatto con le Suore del Centro Fabio che ospita numerosi orfani, anche sieropositivi, in fuga da Blolequin.

“Dopo due giorni di inutili tentativi, sono finalmente riuscito a  parlare con Suor Christine. Le suore e i bambini sono arrivati a Guiglo, ma il viaggio è stato molto difficile e pericoloso. Ci sono volute più di 4 ore per percorrere solo 60 km: numerosi i posti di blocco nel corso dei quali non sono mancate violenze fisiche e psicologiche sulle suore e sui bambini. I ‘patrioti’ si sono accaniti in modo particolare sulle suore di origine burkinabè, accusandole di essere seguaci di Blaise Compaoré.

Ora le suore e i bambini si sono rifugiati nella Chiesa di Guiglo ma purtroppo non c’è acqua né elettricità e fa molto caldo. I bambini soffrono molto e quelli malati non possono ricevere cure adeguate perché mancano le medicine. Sono in pericolo soprattutto i bambini sotto terapia antiretrovirale“.

Avendo dovuto abbandonare in tutta fretta e con mezzi di fortuna il Centro Fabio, le suore non hanno potuto portare scorte di cibo e latte e le riserve a loro disposizione sono veramente scarse.

“Suor Christine ha chiesto l’intervento della Croce Rossa – ha proseguito Valery- soprattutto per cercare di recuperare un po’ di alimenti da Blolequin. Al Centro sono rimaste due suore, per sorvegliare ciò che è rimasto e anche per poter caricare tutti i bambini sull’automezzo utilizzato per la fuga”.

Attualmente nella zona è assolutamente sconsigliato circolare e le linee telefoniche sono state interrotte e persino le organizzazioni umanitarie sono impossibilitate ad intervenire.

 

Per maggiori informazioni: Donatella Ceralli-Ufficio stampa CIAI tel 02 84844429  3939903573 donatella.ceralli@ciai.it www.ciai.it

 


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