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WWF: Legge Parchi migliorabile
WWF Lombardia ha illustrato le sue osservazioni sul progetto di legge alla Commissione regionale
di Redazione
Sono state illustrate questa mattina alla VIII Commissione regionale Agricoltura, Parchi e Risorse Idriche le osservazioni del WWF Lombardia al progetto di Legge 76 di modifica della legge regionale sui Parchi, il cui giudizio è critico, il testo è infatti migliorabile.
«Ci sono vari aspetti su cui siamo critici. La riforma della legge sulle aree protette deve parlare di biodiversità, bene primario da tutelare e il testo proposto non lo fa. Se va bene infatti semplificare la normativa questo va fatta con giudizio. Ad esempio non ha senso continuare ad avere due enti che gestiscono un territorio unico come fanno i parchi Adda nord e Adda sud, oppure parco Oglio Nord e Oglio Sud o Orobie Valtellinesi e Orobie Bergamasche. Se vanno riformati gli organi di gestione i rappresentanti delle associazioni ambientaliste vanno inseriti negli organi di governo delle aree protette a garanzia degli interessi che portano avanti», ha detto Paola Brambilla presidente WWF Lombardia oggi in Commissione.
«Inoltre questa legge regionale prevede che il parco possa rilasciare pareri favorevoli in deroga per opere non altrimenti localizzabili. Siamo contrari alla tutela a intermittenza di un territorio, perché in Italia tutto è opera pubblica e rischiamo che venga detto di sì a opere con un forte impatto sul territorio. Chiedere che siano i parchi a dare il parere favorevole sarebbe quindi come chiedere a Socrate di bere la cicuta»
Questa legge rischia di indebolire la tutela della biodiversità di cui proprio la Regione Lombardia è all’avanguardia. La Regione Lombardia, tra le prime in Italia, ha varato a marzo del 2010, il Piano territoriale regionale, con valenza di piano paesistico. Il Piano comprende al suo interno la Rete Ecologica Regionale, frutto degli studi di WWF e FLA, e quindi mappa la grande infrastruttura vivente della Regione Lombardia. In tal modo Regione Lombardia si è collocata all’avanguardia nella pianificazione della tutela della biodiversità, e può e deve rivendicare una politica apposita per tale tematica, volta a richiamare investimenti a livello nazionale (nella Strategia nazionale della biodiversità) e comunitario (nell’ambito della Strategia dell’Unione Europea), inserendo con forza gli scopi di conservazione della biodiversità all’interno della normativa regionale sui parchi come auspicato dal WWF.
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