Welfare

Stranieri in Italia: la radiografia Istat

Secondo lo studio sui residenti a fine 2009, un terzo delle famiglie è disagiata

di Redazione

Il 34,5% delle famiglie con stranieri che vivono in Italia si trova in condizioni di deprivazione materiale, contro 13,9% delle famiglie composte solo da italiani. Lo afferma uno studio condotto dall’Istituto nazionale di ricerca (Istat), secondo il quale i cittadini stranieri residenti in Italia , a fine 2009, erano 4 milioni e 235 mila: circa il 7% della popolazione totale. La maggioranza di questi vive al Nord (32,9 %), il 27,3% al Centro e solo 15,4% nel Mezzogiorno. Inoltre, la maggioranza (il 58,7%) alloggia in affitto o subaffitto, mentre il 23,1% alloggia in abitazioni di proprietà. Questi sono solo alcuni dei dati emersi dalla ricerca “Reddito e condizioni di vita” effettuata per la prima volta a fine 2009 dall’Istat su un campione di 6.000 famiglie con almeno un componente straniero residenti in Italia.

«I risultati della rilevazione, finanziata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sono stati confrontati con quelli delle famiglie composte solamente da italiani, desunti dall’indagine Eu-Silc condotta sempre nel 2009», spiega l’Istat. Del 34,5% delle famiglie con stranieri che vive in condizioni di deprivazioni materiali, il 23,4% si è trovato in arretrato almeno una volta negli ultimi 12 mesi con il pagamento delle bollette (contro l’8,3% delle famiglie italiane), il 26,3% ha dichiarato di essere stata in arretrato con il pagamento dell’affitto (contro il 10,5% di quelle italiane).

Inoltre, le famiglie con stranieri si trovano più spesso in difficoltà nel far fronte alle spese quotidiane necessarie. Ad esempio, il 64,9% di queste ha dichiarato l’incapacità di far fronte a spese impreviste di importo pari a 750 euro (contro il 31,4% delle famiglie italiane), il 28,1% non ha avuto i soldi per i vestiti (contro il 15,9 % degli italiani). Il 13% delle famiglie con stranieri non possono permettersi un pasto proteico almeno ogni due giorni, percentuale più che doppia rispetto alle famiglie di soli italiani (6,2 per cento). Analogamente, nel 18,1% dei casi non possono pagarsi il riscaldamento (solo il 10,1% tra gli italiani) o acquistare vestiario (28,1 contro il 15,9 per cento). L’8,2% non può effettuare spese scolastiche ( solo il 4% tra gli italiani) e il 15,3 % non può pagarsi i costi per i trasporti (l’8,1%).

«Il distacco dalle famiglie italiane, generalmente elevato, è invece minore per ciò che riguarda l’impossibilità di fare fronte alle spese per le medicine o le cure mediche (16,6 contro 10,8 per cento) – rileva l’Istat – probabilmente a causa della più giovane età degli stranieri che rende tali spese meno frequenti e costose». L’età media infatti è di 30 anni, contro i 43 delle famiglie italiane.

Il 53% delle famiglie con stranieri dichiara di non potersi permettere vacanze lontano da casa, solo il 39,2% degli italiani. Le famiglie con stranieri dispongono poi di beni durevoli in misura più limitata rispetto alle famiglie composte solamente da italiani. Il divario è contenuto per beni come il frigorifero, la televisione, il telefono e la lavatrice (ne dispone oltre il 90% delle famiglie), anche se è frequente il caso in cui l’utilizzo è in condivisione con altre famiglie. Molto meno diffusa rispetto alle famiglie di italiani è la disponibilità di un’automobile (61,2%, contro 78,9%) e della lavastoviglie (22,8% e 42,3%).

Nelle situazioni di difficoltà, le famiglie con stranieri hanno potuto contare su qualche forma di aiuto economico (nel corso dei 12 mesi precedenti l’intervista) nel 24,7% dei casi, contro il 14,5% delle famiglie di soli italiani. Infine, tra le famiglie che hanno ricevuto aiuto, quelle di italiani vengono soccorse con maggiore frequenza dai genitori o dai suoceri (nel 58,8% dei casi), mentre quelle con stranieri ricevono più frequentemente aiuti dalla rete di amici (nel 41,5% dei casi).

La maggioranza delle famiglie con stranieri, inoltre, vive in affitto o subaffitto, nel 58,7 per cento dei casi, (il 64,7% tra quelle unicamente straniere), contro il 16 per cento delle famiglie italiane. Il 13% dichiara di vivere in condizioni di grave deprivazione abitativa (14,9% tra le famiglie di soli stranieri), contro il 4,7% di quelle italiane. Il disagio è maggiore per chi vive in affitto (16,8 per cento) rispetto ai proprietari di casa (7,5 per cento).

Secondo la ricerca Istat le famiglie straniere sono così ripartite sul territorio: il Nord ovest è l’area geografica preferita dalle famiglie ecuadoriane (il 75,3%) e peruviane (59,6%), seguite dalle famiglie marocchine (39,6%), filippine (38,7%), indiane (37,8%) e cinesi (33,6%). Nel Nord-est, invece, risiedono più frequentemente le famiglie con persona di riferimento moldava (57,6%), macedone (37,1%), marocchina (29,3%) e tunisina (27,1%). Nelle regioni del Centro si registra la percentuale più elevata di famiglie filippine (41,2%), rumene (35,9%), polacche (35,4%) e macedone (35%). Le regioni del Mezzogiorno, infine, sono scelte in modo particolare dalle famiglie con persona di riferimento polacca (29,2%), ucraina (28,9%) e tunisina (27,4%).

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