Economia
Uk: ecco il Pil della felicità
La Gran Bretagna è pronta. Da aprile misurerà anche la soddisfazione dei cittadini. E in Italia?
di Redazione
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Un modo diverso di calcolare il Pil di un paese. E non è solo una questione di prodotti e servizi , ma i sudditi della Regina avranno la possibilità di misurare anche la propria felicità. Ad anticipare la novità fu lo stesso premier David Cameron, qualche mese fa, e ad alcuni sembrò subito una trovata stravagante. Non era così. L’idea di “pesare” oggettivamente la life satisfaction, in aggiunta ai tradizionali indicatori di benessere di una nazione, è in realtà un vecchio pallino del leader conservatore.
Secondo le anticipazioni circolate, l’ufficio di statistica nazionale britannico tasterà quindi il polso di 200mila persone, che potranno darsi un voto, da 0 a 10, rispondendo a domande come: “Quanto sei stato felice ieri? Quanta ansia hai provato? In che misura senti che le cose che fai sono utili?”. Le prime stime, sulla base dei dati ricevuti, sono attese per la metà del 2012.
E l’Italia? Il presidente dell’Istat Enrico Giovannini, fra i più esperti al mondo in materia, ha creato d’intesa con il Cnel un “gruppo di indirizzo sulla misura del progresso della società italiana”, composto da rappresentanze delle parti sociali e della società civile. L’obiettivo dichiarato è di costruire un “approccio multidimensionale del benessere equo e sostenibile” (Bes), che possa integrare il dato della ricchezza nazionale con altri parametri, fra cui le diseguaglianze (non solo di reddito) e la sostenibilità, non esclusivamente ambientale.
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