Cultura

Debito estero: una marcia lunga un mese

Dal 20 agosto al 23 settembre da Brisbane a Sidney. E' promossa dalla Chiesa filippina in collaborazione con quella australiana

di Daniela Romanello

In marcia per un mese contro il debito estero: è l’iniziativa promossa dal 20 agosto al 23 settembre dalla Chiesa filippina in collaborazione con quella australiana. “E’ un evento congiunto che unisce i ricchi e i poveri, creditori e debitori” spiega all?agenzia Fides padre Brian Gore, australiano, missionario di san Colombano, organizzatore della marcia con il filippino p. Robert Reyes.
“Cammina per la vita, cancella il debito” questo il titolo dell’iniziativa, che si svolgerà in Australia, sponsorizzata da Caritas Australia, Missioni di san Colombano e altre organizzazioni impegnate a combattere la povertà nel mondo. La marcia toccherà le dieci maggiori città australiane: il cammino comincia a Brisbane il 20 agosto e si conclude a Sidney il 23 settembre. Oltre a un numero fisso di partecipanti, si inviteranno le persone dei luoghi toccati dalla marcia a percorrere tratti di strada con il gruppo, in segno di solidarietà.
Referente dell’organizzazione nelle Filippine è padre Robert Reyes, 46 anni, dell’arcidiocesi di Manila, cappellano all’Università delle Filippine. Nel suo paese è conosciuto come il “prete marciatore”. Sette anni fa cominciò una marcia che attraversò tutto il paese, attirando l’attenzione della gente e dei media, per protestare contro la distruzione dell’ambiente, l’immoralità e la corruzione nel governo, la pena di morte, il debito estero dei paesi poveri. Suo amico e collaboratore è padre Gore, che ha lavorato per vent’anni come missionario nelle Filippine, in particolare tra i lavoratori di canna da zucchero. Durante il periodo della dittatura militare di Marcos è stato anche in carcere per 14 mesi, accusato di omicidio, istigazione alla ribellione, detenzione illegale di armi e di esplosivo. “Il mio impegno per la giustizia non è cambiato da allora, ma ha assunto una nuova forma” dice a Fides. “La mia missione oggi non è tanto confortare gli afflitti, ma ‘affliggere’ i ricchi del Primo mondo”. Padre Gore spera che la marcia svegli le coscienze degli australiani, specialmente dei cristiani, “sulla nostra responsabilità verso i fratelli poveri del Terzo mondo”.
Ai due sacerdoti l’idea della marcia è venuta tempo fa, quando p. Reyes disse di voler organizzare una marcia in Australia durante le Olimpiadi di Sidney 2000. “Poi abbiamo deciso di farla dopo il Giubileo” spiega p. Gore. “E’ il nostro modo per cercare di mettere in pratica i temi giubilari. Quella del debito estero è una questione morale fra le più urgenti da risolvere nel mondo d’oggi”.
Secondo dati del 2000, il debito estero delle Filippine ammonta a oltre 52 miliardi di dollari e continua a crescere. Il governo spende il 40% del Pil per pagare gli interessi che maturano sul debito, distraendo ingenti somme di denaro da educazione, sanità e servizi sociali.

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