Mondo

L’Europa ha fatto di nuovo flop

Parla l'eurodeputata francese Hélène Flautre, membro della Commissione libertà civili, giustizia e affari interni

di Joshua Massarenti

BRUXELLES – “Sulle migrazioni l’Europa ha fallito su tutta la linea, Italia per prima”. Eurodeputata di lungo corso nel Gruppo dei Verdi, Hèlène Flautre sente che la Storia sta prendendo una brutta piega. Non tanto sul versante meridionale del Mediterraneo, “dove è in corso una straordinaria lezione di aspirazione democratica”, ma su quello europeo. Da Sarkozy a Berlusconi, dalla Merkel alla Ashton, “non c’è un leader nel nostro continente in grado di sintonizzarsi con i popoli del Maghreb. L’unica risposta che stiamo dando è sul tema della sicurezza”.

Membro della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (dixit migrazioni) e della Delegazione all’Assemblea parlamentare dell’Unione per il Mediterraneo, Flautre conosce sin troppo bene i retroscena dei movimenti migratori “che creano regolarmente scompiglio nell’Ue. Questa era un’occasione straordinaria per mandare un messaggio diverso, ma la stiamo perdendo”.

Vita: Dove sbagliamo?

Hélène Flautre: L’errore risale agli anni in cui abbiamo deciso di tradire i nostri principi democratici negando ai popoli del Maghreb la possibilità di essere liberi in cambio di patti scellerati con dittatori che ci garantivano un controllo sui candidati all’emigrazione e sugli islamisti. Oggi questi dittatori non ci sono più, con la conseguenza che non sappiamo più a che santi rivolgerci. Il disorientamento dei leader europei è dimostrato dalla loro incapacità a esprimere felicità per quanto sta accadendo nel Maghreb. Dal 14 gennaio sono stata due volte in Tunisia, mi creda i tunisini sono molto delusi. Purtroppo al di fuori di Frontex, non sappiamo offrire nient’altro.

Vita: Eppure dell’operazione Hermès i leader europei sentono il bisogno per regolare i flussi…

Flautre: Come nel passato Frontex consentirà di frenare i movimenti attuali, ma non risolverà i problemi di fondo. Il passato dimostra che Frontex non offre nessuna garanzia sui diritti umani. E invece l’Europa ha una responsabilità quando la Convenzione di Ginevra sottoscritta dai paesi dell’Unione viene violata. Peggio, Frontex ha costretto gli africani a cercare nuove rotte migratorie, più lunghe, più pericolose, quindi più costose, il tutto a beneficio dei trafficanti d’uomo. In Europa abbiamo bisogno di una nuova politica mediterranea incentrata sulla mobilità tra le due rive del Mare nostrum. C’è altresì bisogno di una vera politica di sviluppo a favore della popolazione civile e del rafforzamento delle istituzioni locali. Oggi il nostro nemico non è il migrante ma, tanto per citarne uno, la corruzione generata dall’era Ben Alì e Mubarrak.


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