Non profit

Via alla campagna referendaria

Si combatte per abrogare la privatizzazione del servizio idrico prevista dal Decreto Ronchi

di Lorenzo Alvaro

L’acqua è un bene comune dell’umanità e non si vende. E in vista del referendum  contro la sua privatizzazione, parte la campagna referendaria con la scelta del logo che accompagnerà le iniziative del Comitato Referendario Due Sì per l’Acqua Bene Comune: il simbolo scelto ha come sfondo una bolla d’acqua azzurra, con lo slogan “2 sì per l’acqua bene comune” e una mano che con una matita barra la casella del sì. All’incontro organizzato dal Comitato Referendario è intervenuto anche Maurizio Gubbiotti, coordinatore della segreteria nazionale di Legambiente, che ha spiegato «riteniamo dannosa una norma che obbliga alla privatizzazione del servizio idrico. L’acqua è un bene comune e la sua gestione deve rispondere a criteri di utilità pubblica ed essere rigorosa e trasparente».

«Bisogna porre al centro dell’attenzione la corretta gestione di una risorsa vitale per tutti, che non deve sottostare a criteri mercantili», ha continuato Gubbiotti, «e per questo motivo è importante ottenere la sospensione (già ritenuta ammissibile dal Senato) delle scadenze previste dal “Decreto Ronchi” e dal “Decreto Calderoli”, riguardanti rispettivamente i processi di privatizzazione del servizio idrico integrato e la soppressione delle Aato (Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale), e informare i cittadini affinché approfittino del voto referendario, ineguagliabile strumento di democrazia, per testimoniare la loro attenzione e il loro interesse ai beni comuni e alla salute pubblica. La privatizzazione totale dell’acqua come l’ipotesi di nuove centrali nucleari sul territorio italiano rappresentano infatti la deriva della democrazia e del diritto ad un futuro equo per tutti i cittadini».

In occasione del lancio della campagna, il Movimento Consumatori ha ribadito il suo sostegno all’iniziativa. «Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio evento», afferma Rossella Miracapillo, segretario nazionale MC, «per il modo positivo in cui i cittadini hanno espresso la volontà di voler dare il loro parere su un tema così importante. Il prossimo obiettivo è, quindi, quello di portare alle urne la metà +1 degli italiani. Privatizzazione non è uguale a liberalizzazione. Siamo, quindi, pronti a portare avanti le attività relative al referendum con impegno e con partecipazione».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA