Non profit
Scatta il maxiesodo
Le feste per il capodanno cinese mettono in movimento 700 milioni di persone
di Simone Dossi
PECHINO – Il 3 febbraio è “chunjie”, la festa di primavera, che nel calendario cinese segna l’inizio dell’anno nuovo. La tradizione vuole che la festività venga trascorsa in famiglia: ma nella Cina di oggi, in cui sempre più persone studiano e lavorano lontano dal luogo d’origine, ciò comporta un immenso spostamento di massa. Secondo le stime del ministero dei Trasporti, i cinesi in viaggio saranno circa 700 milioni, per un totale di oltre due miliardi e ottocento milioni di viaggi individuali.
Come ogni anno, da metà gennaio le biglietterie delle stazioni sono prese d’assalto. Per molti treni è possibile acquistare i biglietti solo cinque giorni prima della partenza, ma spesso vengono esauriti già nel primo giorno. Così, per essere sicuri, in molti trascorrono la notte in stazione, in attesa dell’apertura delle biglietterie. Non sempre ciò è sufficiente e talvolta non resta altro che rivolgersi ai bagarini, che fanno incetta di biglietti e poi li rivendono a prezzi stellari.
Il premio di tanta fatica è un viaggio interminabile attraverso lo sterminato Paese, talvolta trenta o quaranta ore, su di un treno affollato all’inverosimile, spesso senza posto a sedere. E ulteriori complicazioni possono provenire da condizioni meteo avverse, come l’ondata di gelo e neve che ha colpito ultimamente il Sud della Cina. Ma anche quest’anno, dopo mille peripezie, milioni di cinesi riusciranno infine a far ritorno a casa: e a festeggiare l’anno nuovo in famiglia, con la tradizionale cena della vigilia.
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