Non profit

Finanza che affama: una campagna europea

Un'ong inglese invita a inviare una mail entro domani per chiedere norme precise sulle materie prime agricole

di Emanuela Citterio

Basta con la finanza che specula sui beni alimentari primari, come il grano e il riso. E’ il messaggio di una campagna su un tema caldissimo, che questa volta è partita dalla Gran Bretagna ma che interessa tutta l’Unione europea.

L’ong inglese inglese World Development Movement ha lanciato una campagna in cui propone sul proprio sito internet una lettera da inviare via e-mail alla Commissione europea che chiede alcune azioni molto concrete per porre un argine alla speculazione sulle materie prime agricole

I temi di mobilitazione però sono strettissimi, essendo legata a una consultazione promossa dalla Commissione che termina domani, cioè il 2 febbraio.

Da tempo infatti anche a Bruxelles si parla del tema delle regole per arginare la speculazione sui prodotti agricoli di prima necessitò e così – in queste settimane – è in corso una consultazione promossa dalla Commissione europea (il «governo» dell’Unione) sul tema della riforma del MiFID, cioè della direttiva che regola i mercati finanziari in tutta Europa.

La Commissione ha elaborato una serie molto tecnica di domande che ha girato agli operatori finanziari in vista dell’elaborazione di un pacchetto di nuove regole, che dovrebbero essere varate in primavera.

Il limite di questo tipo di consultazioni è che spesso restano chiuese nelle stanze dei burocrati a Bruxelles. E dunque vi partecipano solo le lobby interessate a difendere degli interessi. Per questo l’ong World Development Movement ha invitato i cittadini europei ad agire direttamente firmando una petizione online.

Basta CLICCARE QUI per accedere direttamente al sito del World Development Movement. Troverete il modulo di una petizione on line in inglese che questa ong invierà domani alla Commissione europea. Per dare forza a questa iniziativa si tratta solamente di aggiungere il vostro nome e cognome.

Per approfondire vedi anche il sito di Missionline, che sostiene la campagna in Italia.

 

 


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