Cultura

Servizio civile, il pranzo salta?

È l'ultima idea dell'Ufficio nazionale per recupere risorse. Contraria la Consulta

di Redazione

L’ultima idea per tenere in vita il servizio civile? Togliergli il pane da sotto i denti. Secondo i tecnici dell’Unsc, l’Ufficio nazionale, eliminando le spese di vitto e alloggio dei volontari impegnati in Italia (pari a 3,95 milioni nel 2010 e a 4,9 milioni nel 2009) si potranno “riguadagnare” circa 480 posizioni per rimpinguare il bando del 2011. Una bomboletta di ossigeno per un mondo che quest’anno dovrà sopportare un taglio delle risorse superiore al 30% rispetto all’anno passato, quando furono avviati 19.146 giovani (l’ultima legge di Stabilità ha infatti confermato lo stanziamento di 110,8 milioni di euro, il più basso di sempre).

L’ipotesi è balenata nella testa del sottosegretario Carlo Giovanardi. Da qui il mandato al direttore dell’Unsc, Leonzio Borea di sondare gli umori degli enti attraverso la Consulta. Che, a maggioranza, ha però dato risposta negativa. I favorevoli alla soppressione dei rimborsi sono stati solo quattro, fra cui il portavoce dei Comuni italiani, Egidio Longoni. Nove i contrari, inclusi il presidente della Consulta, nonché numero uno di Arci Servizio civile, Licio Palazzini, e tutti i rappresentanti degli enti storici. Un voto non risulta pervenuto. Al totale, poi, manca anche la preferenza del rappresentante delle Regioni, che non è stato ancora nominato. Anche se, da quanto risulta a Vita, l’orientamento sarebbe quello di dare disco verde. Dalla conta emerge dunque un quadro sorprendente. Con gli enti locali, da sempre contrari alla proposta di riforma firmata dal sottosegretario, pronti oggi a sposare il “piano di rientro” del governo proprio nel momento in cui gli enti storici sembrano invece prenderne le distanze. […]

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