Sostenibilità

Quelle buste non sono biodegradabili

Legambiente vince ricorso: «soddisfatti, ma vigileremo»

di Redazione

«L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha dato ragione a Legambiente: gli shopper di plastica tradizionale con l’aggiunta dell’additivo chimico Ecm non posso essere pubblicizzati e venduti come biodegradabili e compostabili perché non rispettano le condizioni e i tempi previsti dalla normativa comunitaria e nazionale di settore». A sottolinearlo è la stessa Legambiente. In allegato il provvedimento n. 21942 dell’Autorità garante. 

Il 4 febbraio 2010 Legambiente «aveva segnalato all’Autorità che sul mercato nazionale si stavano diffondendo dei sacchetti in plastica tradizionale che grazie all’aggiunta di un additivo chimico, l’Ecm Masterbatch Pellet, venivano presentati dall’azienda Italcom come biodegradabili e compostabili in modo generico e del tutto ingannevole, inducendo in errore i Comuni italiani, gli esercizi commerciali e le catene della Grande distribuzione organizzata alle prese con l’entrata in vigore del bando degli shopper tradizionali previsto dalla legge finanziaria 2007 e avvenuto il 1 gennaio 2011».

Nei giorni scorsi, sottolinea l’associazione ambientalista, «l’Autorità ha definito ingannevole la pubblicità di Italcom, Arcopolimeri e Ideal Plastik, ne ha vietato l’ulteriore diffusione e ha previsto anche multe di 40mila per la prima azienda e 20mila per le altre due». «Finalmente», commenta Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, «è stata fatta chiarezza e siamo molto soddisfatti dell’esito di questo pronunciamento, sicuramente innovativo per il nostro Paese. Continueremo a vigilare per evitare che la nuova stagione di grande innovazione inaugurata con il bando ai sacchetti di plastica tradizionale usa e getta possa permettere ai furbi di fare affari ai danni dell’ambiente, ingannando le amministrazioni e le aziende che vogliono invece adeguarsi alla normativa vigente sugli shopper, per ridurre gli impatti ambientali di questa filiera».


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