Volontariato

Contro il “massacro delle culle”

La leader di Tiananmen, Chai Ling, lancia un appello a Obama e Hu Jintao per fermare gli aborti forzati

di Redazione

Mentre a Washington si svolgeva il pranzo di Stato in onore del presidente cinese Hu Jintao, davanti alla Casa Bianca si sono riuniti dissidenti cinesi e deputati contrari al regime cinese. Tra loro anche Chai Ling, leader di Tiananmen divenuta cristiana, che ha chiesto al mondo di impegnarsi contro gli aborti forzati e quelli mirati contro le bambine. Chai Ling ha pronunciato un discorso che, seguendo le orme del sogno di Martin Luther King, ha chiesto agli Stati Uniti di «fermare il massacro degli aborti forzati e delle sterilizzazioni in Cina». Nel suo intervento, pubblicato da AsiaNews, Chai Ling ha definito il “massacro delle culle” una «piazza Tiananmen che si ripete ogni ora».

«Mentre ci incontriamo qui a Washington, in Cina si stanno verificando più di 35mila aborti forzati. Ogni 2,5 secondi viene presa la vita di un bambino; ogni 6 bambine che nascono, una non nascerà mai proprio perché è donna; 500 donne si suicideranno, cinque volte più della media mondiale; 3000 bambine vengono abbandonate agli angoli delle strade e più di 200 fra donne e bambine verranno costrette in schiavitù» ha esordito.
«L’applicazione brutale e violenta della politica del figlio unico è il più grande crimine contro l’umanità attualmente in atto; è lo sventramento segreto e inumano di madri e figli; è il massacro di Tiananmen che si ripete ogni ora; è un olocausto infinito che va avanti da 30 anni. Nel novembre del 2009, le testimonianze rese dal China Aid di Bob Fu e l’intervento del deputato Smith hanno aperto i miei occhi a questo crimine di massa. Oggi la mia vita è dedicata a interromperlo: vi invito a unirvi alle mie preghiere. Dobbiamo fare in modo che oggi, questa settimana, il mondo intero veda questo crimine e si unisca per fermarlo» e riprendendo il “sogno” di Martin Luther King ha aggiunto: «Oggi, anche noi abbiamo un sogno! Sogniamo un sogno che ridia valore e dignità a tutti i bambini, a tutti i generi sessuali, in Cina e nel mondo. Nel nostro sogno, la politica del figlio unico sarà un ricordo nella Cina di domani. Sogniamo che i bambini possano crescere e divenire fratelli e sorelle, zii e nipotine. Sogniamo una Cina dove tutti i giovani possano avere una moglie e conoscere la dolcezza di avere un figlio».

In riferimento all’intervento della Clinton, Segretario di Stato Usa, apprezzato dalla Ling per aver messo i diritti umani nei quattro punti chiave della visita di stato si è rivolta a: «Presidente, Segretario, leader del Congresso: vogliamo incoraggiarvi a dire “Si può fare” a tutti i leader cinesi. Si possono fermare gli aborti forzati e la strage delle bambine».

Ha ricordato poi una petizione per fermare gli aborti forzati e le sterilizzazioni firmata da «migliaia di persone in America e nel mondo» e ha concluso: «più di 300 persone – uomini e donne, madri e figlie, persino nonne – hanno messo la loro faccia nel programma “Permesso per tutte le donne”. Il nostro lavoro in quel programma dimostra che il cambiamento è possibile. Nelle aree rurali e più povere della Cina – dove il rapporto fra maschi e femmine è di 7 a 3 – 325 famiglie hanno ricevuto un pacco di doni per i neonati, un modo per sostenere l’eventuale nascita di una femmina. Come risultato di questo semplice gesto, la preferenza sessuale nei villaggi scelti è cambiata: le bambine non sono soltanto accettate, ma sono le benvenute».


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