Welfare

Ancora un suicidio nell’istituto di Sulmona

Si è impiccato alla grata della cella utilizzando un pezzo di lenzuola

di Redazione

Un detenuto egiziano di 64 anni si e’ ucciso impiccandosi nella sua cella, nel reparto internati del penitenziario peligno. Il detenuto, riferisce Ristretti Orizzonti, era affetto da tempo da una forte depressione che aveva minato il suo equilibrio psichico. Furti, rapine ed estorsioni che l’avevano costretto trascorrere molti anni dietro le sbarre. Ad agosto aveva ottenuto la liberta’ dopo aver finito di scontare la sua pena.

Ma la lunga detenzione gli aveva procurato forti contraccolpi a livello psichico. Uscito dal carcere, ha cercato di rifarsi una vita trasferendosi a Roma ma nella capitale si sarebbe macchiato di nuovi reati tanto che lo scorso mese di dicembre e’ tornato nel carcere di Sulmona, questa volta da internato. Proprio in seguito al comportamento assunto una volta uscito dal carcere, il giudice lo ha ritenuto socialmente pericoloso, condannandolo all’ulteriore pena della Casa di Lavoro.

Erano quasi le 20 di ieri quando gli altri internati hanno lanciato l’allarme richiamando l’attenzione degli agenti di polizia penitenziaria in servizio in quel momento. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo, tanto che il medico del carcere intervenuto anche lui in soccorso dell’egiziano, non ha potuto far altro che constatarne il decesso. Sul posto sono accorsi anche gli agenti della scientifica del commissariato di via Sallustio per effettuare i rilievi del caso.

Sembrerebbe che il detenuto sia impiccato alla grata della cella utilizzando un pezzo di lenzuola. Sull’episodio sono state avviate due inchieste: la prima interna ordinata dal direttore del carcere Sergio Romice e l’altra avviata dal procuratore Federico De Siervo, il quale ha gia’ fissato per oggi l’autopsia per accertare in maniera definitiva le cause che hanno portato alla morte del detenuto egiziano.

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