Famiglia

Architetti, inventate negozi a misura di neonato

Unicef lancia un concorso per elaborare il concept per l'arredamento dei BABY PIT STOP, lo spazio arredato destinato alle madri che si trovano fuori casa

di Redazione

Siete in giro per negozi e non sapete dove cambiare e allattare il vostro bambino? Forse la soluzione arriverà fra un po’ dalla mente degli architetti. L’UNICEF Italia e ASL Milano, all’interno delle iniziative sviluppate negli ultimi dieci anni a sostegno dell’allattamento al seno, stanno promuovendo un’iniziativa chiamata “BABY PIT STOP” che prevede la possibilità di allestire, all’interno di negozi e spazi pubblici, un’area dedicata alle mamme e ai bambini dove è possibile “fare il pieno di latte e il cambio del pannolino”.

Al fine di rafforzare il progetto e di coinvolgere i più giovani su un tema spesso poco promosso, l’UNICEF grazie alla collaborazione di Prenatal promuove un concorso per elaborare il concept per l’arredamento dei BABY PIT STOP, lo spazio arredato destinato alle madri che si trovano fuori casa.

Il concorso, patrocinato da ASL Milano, da ADI e dall’ Assessorato Famiglia Scuola e Politiche Sociali del comune di Milano, è aperto ai giovani sotto i 26 anni iscritti alle Facoltà universitarie di Architettura, Ingegneria e Design, all’Accademia delle Belle Arti, agli studenti di scuole post-diploma di grafica, design e architettura.

Il concorso scade il 1 marzo 2011.

Una giuria di esperti, fra i quali i noti architetti design Ferruccio Laviani e Piero Lissoni, valuterà i progetti pervenuti e premierà i migliori tre elaborati durante la settimana del FuoriSalone milanese, dal 12 al 17Aprile 2011. I premi, messi a disposizione da Prenatal sono i seguenti: il vincitore del concorso riceverà 3.000euro,  il secondo classificato 2.000euro e il terzo 1.000 euro.

Il progetto vincitore verrà proposto agli esercenti che decideranno di allestire il baby pit stop all’interno dei loro negozi affinchè possano realizzarlo o prenderne spunto.

Il bando di concorso è pubblicato su www.unicef.it e su www.prenatal.it.


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