Non profit
Arriva l’obbligo di etichettatura per i cibi
Ma intanto è allarme per la legge sui prodotti adulterati
di Redazione
Un pasticciaccio all’italiana. Mentre arriva l’obbligo di etichetta per tutti i cibi, scatta l’allarme rosso per la legge sui cibi adulterati. Domani, salvo sorprese, il disegno di legge sull’etichettatura che estende l’obbligo di indicare l’origine per tutti gli alimenti avrà il via libera dal Parlamento (prevista alle 17,30 la conferenza stampa del Ministro Galan).
Ma, intanto, al di là del fatto che tutto può essere vanificato perché la materia compete all’Unione Europea, si è appreso, dall’allarme lanciato dal Pm di Torino Raffaele Guariniello, che sarebbe “sparita” la legge sulla Tutela degli alimenti (la n. 283 del 30 aprile 1962), la norma sui cibi adulterati, e, dunque le pene per chi vende cibo avariato, per effetto collaterale della “taglia-leggi” (legge 246/05) che, nel dicembre 2010, ha permesso di cancellare tutte le disposizioni legislative anteriori al 1 gennaio 1970, tranne quelle “indispensabili alla permanenza in vigore”, lasciando, fino a nuova norma, senza tutela consumatori, salute pubblica e qualità del made in Italy.
L’allarme, peraltro, è stato rilanciato oggi da tante organizzazioni agricole, in primis dalla Cia-Confederazione Italiana Agricoltori. Anche, se, come precisano in una nota i due dicasteri interessati, quello della Semplificazione e quello della Salute, «le adulterazioni alimentari continuano ad essere un reato, e la legge che lo prevede non è affatto stata abrogata. La disposizione di semplificazione – fanno notare i due Ministeri – non ha effetto sui testi unici, e siccome la legge 283/1962 interviene a modificare alcuni articoli proprio di un testo unico (articoli 242, 243, 247, 250 e 262 del testo unico delle leggi sanitarie, approvato con regio decreto 27 luglio 1934, n. 1265) ne consegue che anch’essa resta in vigore”. Sia come sia, si tratta di un altro guazzabuglio burocratico di leggi e leggine, in un settore dove tutti chiedono “chiarezza”. Ma, intanto, domani il disegno di legge sull’etichettatura proseguirà il suo percorso italiano: se tutto andrà in porto, come sembra, tutti esulteranno. Ma se poi l’Europa prenderà un’altra strada, sarà lavoro sprecato.
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