Economia

Marini: solidarietà agli allevatori tedeschi

La legge nazionale su etichettatura primo passo per combattere l’inerzia comunitaria

di Redazione

«Desidero esprimere la più sincera solidarietà agli incolpevoli allevatori tedeschi che sono stati truffati con l’acquisto di mangime contaminato da diossina che ha avvelenato gli animali provocando danni incalcolabili, di cui consumatori ed allevatori europei stanno pagando le conseguenze». È quanto afferma il presidente della Coldiretti, Sergio Marini nel sottolineare che in un incontro prima dell’emergenza con il leader della Deutscher Bauernverband (DBV), Gerd Sonnleitner si era proprio concordato tra le due associazioni sul ruolo determinante dell’agricoltura per garantire la sicurezza alimentare e sulla necessità di indicare in etichetta l’origine della materia prima agricola come richiesto dai cittadini tedeschi e italiani.  

Ora che il traguardo della tracciabilità sta per essere raggiunto in Italia la prossima settimana come annunciato dal ministro della Salute Ferruccio Fazio, è necessario impegnarsi insieme per combattere l’inerzia comunitaria, riaffermata ancora pochi giorni fa dove, nonostante il parere favorevole del Parlamento Europeo espressione dei cittadini, il Consiglio Europeo dei ministri della Salute (con la sola eccezione dell’Italia e pochi altri paesi) ha espresso contrarietà all’etichetta obbligatoria europea con l’origine degli alimenti. «Oggi più che mai la nostra legge nazionale – continua Marini – rappresenta un punto a favore della civiltà e della democrazia, ma anche un chiaro monito alla Ue: quando forze sociali, consumatori e cittadini fanno squadra è possibile sconfiggere le lobby e far vincere la gente, quando è in gioco la salute e la sicurezza di ciò che mangiamo si deve agire subito. Ecco perché dobbiamo approvare la nostra legge italiana e dobbiamo applicarla subito anche a costo, se necessario, di aprire un contenzioso con l’Ue perché dobbiamo confermare ancora una volta che quando si parla di trasparenza, sicurezza e qualità dei cibi italiani ovvero della filiera agricola italiana noi siamo un passo avanti a tutti»

l via libera all’indicazione obbligatoria dell’origine è fortemente sostenuta dalla Coldiretti e da praticamente la totalità dei consumatori, come testimonia anche un sondaggio di Coldiretti-Swg secondo il quale il 97 per cento degli italiani considera necessario che debba essere sempre indicato in etichetta il luogo di provenienza della componente agricola contenuta negli alimenti. Colmare questo ritardo è dunque un risultato importante nell’interesse degli imprenditori agricoli e dei cittadini. Negli ultimi anni con la mobilitazione a favore della trasparenza dell’informazione, la Coldiretti è riuscita a ottenere l’obbligo di indicare la provenienza per carne bovina, ortofrutta fresca, uova, miele latte fresco, pollo, passata di pomodoro, extravergine di oliva ma l’etichetta resta anonima per circa la metà della spesa dai formaggi ai salumi, dalla pasta ai succhi di frutta.

Questi i cibi con l’etichetta con l’origine sulle tavole degli italiani

Cibi con l’indicazione di provenienza
Carne di pollo e derivati
Carne bovina
Frutta e verdura fresche
Uova
Miele
Passata di pomodoro
Latte fresco
Pesce
Extravergine di oliva

E quelli senza
Pasta
Carne di maiale e salumi
Carne di coniglio
Frutta e verdura trasformata
Derivati del pomodoro diversi da passata
Formaggi
Derivati dei cereali (pane, pasta)
Carne di pecora e agnello
Latte a lunga conservazione


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