Welfare

Immigrati: disoccupati +95mila

Tra chi ha perso lavoro per la crisi il 28,4% è straniero. Tassi più elevati di perdita di lavoro al Nord

di Redazione

In Italia, dall’inizio della crisi il numero di disoccupati stranieri è aumentato di oltre 95mila unità, pari grosso modo ai nuovi ingressi di lavoratori extracomunitari previsti dal decreto flussi 2010, che ammontano a quasi cento mila unità. Tra tutti i soggetti che nel nostro Paese hanno perso il lavoro, il 28,4% è straniero.
Questi, alcuni dei risultati di un’analisi della Fondazione Leone Moressa che ha studiato le dinamiche occupazionali degli stranieri in Italia nell’ultimo biennio. Attualmente il tasso di disoccupazione degli stranieri si attesta al 9,8%, contro una media degli italiani del 7,3%. Le aree settentrionali, oltre a mostrare la più alta numerosità di disoccupati stranieri, evidenziano i tassi di disoccupazione più elevati: 10,4% contro il 9,0% del Centro e il 9,1% del Mezzogiorno.

I disoccupati stranieri sono oltre 235mila e rappresentano il 12,6% di tutti i senza lavoro in Italia. Nel corso dell’ultimo biennio a causa della crisi il numero dei disoccupati stranieri è salito di oltre 95mila unità, di cui 68mila solo al Nord. I nuovi disoccupati stranieri incidono a livello nazionale per il 28,4%. Nelle regioni del Nord la percentuale aumenta al 30,4%, al Centro e nel Mezzogiorno si tratta rispettivamente del 23,5% e del 26,3%. «L’emorragia occupazionale che ha colpito soprattutto gli stranieri» affermano i ricercatori della Fondazione Leone Moressa «rischia di farli cadere in una situazione di irregolarità, dal momento che il lavoro è la condizione necessaria per il loro regolare soggiorno in Italia. Considerando che il numero dei nuovi disoccupati stranieri (quasi 95mila) corrisponde grosso modo a quello dei nuovi ingressi previsti dal decreto flussi 2010 (poco meno di 100mila unità), serve ripensare quindi a una politica di immigrazione che, tra le altre cose, privilegi dove possibile l’assunzione di quei soggetti già presenti nel nostro territorio, ma rimasti senza lavoro a causa della crisi».

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