Non profit

WWF e comitati locali: no alla circonvallazione Anas

L'arteria verrebbe costruita in zona a rischio esondazione del fiume Aterno, sottovalutando il rischio idrogeologico

di Redazione

È possibile anche solo pensare di realizzare una grande arteria a L’Aquila in piena zona a rischio di esondazione del fiume Aterno? È possibile sacrificare sull’altare del cemento una delle pochissime aree agricole della piana aquilana? Queste sono le domande che si sono posti il WWF, il comitato di cittadini S. Gregorio rinasce e l’Associazione Onna onlus quando hanno potuto esaminare gli elaborati progettuali del progetto preliminare predisposto dall’Anas e relativo alla realizzazione di un lotto della cosiddetta variante Sud (Bazzano-S.Gregorio) alla SS.17. Tale intervento è stato recentemente oggetto di un appalto integrato, con lo stanziamento di quasi 34 milioni di euro. Dalle prime tavole progettuali consultate, peraltro composte dal progetto vero e proprio e da una seconda ipotesi di tracciato avanzata solo più recentemente dall’Anas, emerge che una parte consistente del tragitto in ogni caso ricadrebbe all’interno delle aree perimetrate dal Piano Stralcio Difesa Alluvioni della Regione Abruzzo (PSDA) a grave pericolosità idrogeologica in quanto limitrofe al corso del Fiume Aterno e, più in generale, nel mezzo dei campi che caratterizzano la conca aquilana. Il materiale relativo al progetto è stato presentato in conferenza stampa oggi a L’Aquila a cui hanno partecipato Raniero Maggini, vicepresidente nazionale del WWF Italia, Sara Cecala per il Comitato S. Gregorio Rinasce e Marco Carpini per l’Associazione Onna Onlus.

Dichiara Raniero Maggini, vicepresidente nazionale del WWF Italia «In primo luogo il WWF intende esprimere il proprio sconcerto e la più completa contrarietà rispetto a tale scelta. Appare inconcepibile pensare che in un paese dove i frequenti eventi alluvionali causano autentiche tragedie e la perdita di infrastrutture costate decine di milioni di euro al contribuente, si possa solo immaginare di insediare un’opera di grande viabilità in un contesto in cui il rischio idraulico è palese. L’eventuale realizzazione della strada sul tracciato proposto determinerebbe altresì un impatto paesaggistico enorme, alterando e svilendo il valore ambientale della conca aquilana, interrompendo la continuità dei campi e consumando ulteriore porzione di suolo. Il WWF ha inviato una dettagliata nota a tutti gli enti coinvolti lo scorso 10 novembre. Il primo dicembre l’area che dovrebbe essere interessata dai lavori è stata sommersa dalla piena del fiume Aterno! Ci opporremo strenuamente a qualsiasi tracciato in aree a rischio idrogeologico e, più in generale, crediamo che ci sia bisogno a L’Aquila di una programmazione e progettazione integrata di tutte le opere che riguardano la ricostruzione. Questa strada non è altro che la terza parte del progetto che riguarda la SS17. Ricordo che contestammo fortemente il primo tratto, quello di Navelli, per la mancanza della Valutazione di Impatto Ambientale, fatto che oggi viene contestato dalla Procura di L’Aquila ad alcuni funzionari della regione. E’ un’opera il cui impatto deve essere trattato considerando in maniera unitaria i diversi lotti. Bisogna però condividere le scelte con la popolazione e basarle le scelte su studi all’avanguardia per quanto riguarda la domanda attuale e futura di mobilità visto che le risorse sono limitate e senza passare per scorciatoie, anche amministrative, poco lungimiranti».

Sara Cecala del Comitato S. Gregorio Rinasce dichiara che «la Variante Sud è stata approvata con una procedura a nostro avviso illegittima. Il progetto non appare essere stato sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale, che è obbligatoria. Infatti il progetto è stato incredibilmente inserito tra quelle opere oggetto dell’Ordinanza PCM di Protezione civile del 3 settembre 2009 n.3805 per la cui attuazione sarebbe stata svolta la conferenza dei servizi del 10 dicembre 2009 che ha espresso parere positivo sull’intervento. Orbene, ci appare arbitrario aver richiamato tale OPCM per approvare quest’opera viaria, in quanto l’ordinanza era stata approvata  per realizzare interventi volti ad eliminare criticità nell’ambito del progetto CASE in occasione della riapertura delle scuole e dell’Università a L’Aquila! Infatti l’elenco delle opere legate ai problemi post-sisma doveva essere redatto entro 7 gg. a far data dal giorno della pubblicazione dell’ordinanza stessa (il 3 settembre 2009) e la progettazione era in capo alla Protezione Civile (e non all’ANAS). Vero è che il progetto della Variante ANAS rientra nella cosiddetta legge Obiettivo del 2001 e successiva Intesa Quadro tra Governo e Regione Abruzzo del 2002) e nulla ha a che fare con le problematiche di viabilità connesse al terremoto!  La stessa OPCM, tra l’altro, poneva un limite di spesa inderogabile di 10 milioni di euro per questi interventi legati alla viabilità post-sisma, meno di un terzo del costo della Variante Sud. Ci sembra del tutto evidente, quindi, che detta ordinanza non poteva essere usata allo scopo di autorizzare un’opera di tale portata, permettendo così di accedere alle deroghe e alle semplificazioni di cui al Decreto 28/04/2009 relativo al cosiddetto progetto CASE, tra cui quella di costituire variante agli strumenti urbanistici esistenti, quella relativa alla procedura di VIA semplificata, quella relativa alle modalità di svolgimento delle conferenze dei servizi, quella di facilitare l’occupazione delle aree e gli espropri ecc.».

Infine, Marco Carpini di Onna Onlus «I proprietari dei terreni di Onna e di S. Gregorio, insieme al Comitato San Gregorio Rinasce e Onna Onlus, hanno depositato un ricorso al Tar. Teniamo a precisare che la Variante Sud prevede, in particolare, per San Gregorio un imponente e impattante svincolo -costituito da un viadotto a scavalco ferroviario lungo 360 m con relativa mega rotatoria con cinque accessi-, e per Onna uno snodo a ferro di cavallo; entrambi gli interventi sono previsti a ridosso dei centri abitati.  La nostra preoccupazione è fondata sul presupposto che, qualora e nella scongiurata ipotesi di realizzazione di tali infrastrutture, il processo -tanto auspicato- di ricostruzione delle due frazioni aquilane, già fortemente segnate dal sisma, verrebbe ad essere impedito in modo irreversibile. Il tracciato della Variante ostacolerebbe anche la realizzazione del Parco Fluviale previsto sul fiume Aterno. Chiediamo, pertanto, alle istituzioni coinvolte, in primis al Comune dell’Aquila, di farsi carico di trovare una soluzione alternativa e condivisa con le comunità interessate per la risoluzione della problematiche legate alla mobilità».

Il WWF ricorda che la questione della Variante sud si inserisce in una riflessione più ampia sul futuro della città e sul consumo del territorio posta con forza pochi mesi fa dalle associazioni e dei comitati cittadini (WWF, Legambiente, Lipu, Italia Nostra, il Comitato di difesa del Fiume Aterno, Movimento L’Aquila Città di transizione e Associazione Onlus Salviamo Paganica) che hanno redatto uno specifico documento sulla ricostruzione a L’Aquila.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.