Formazione

Viaggi della speranza: via libera in Emilia Romagna

Dopo il caso sollevato dalla regione Toscana, il Ministero della Sanità ha dato il via libera all'ingresso di stranieri bisognosi, per interventi chirurgici o terapie da svolgersi nelle strutture emi

di Benedetta Verrini

Il Ministero della Sanita’ ha espresso parere positivo sulla programmazione regionale degli interventi di assistenza sanitaria a favore di cittadini stranieri, nell’ ambito delle politiche della Regione Emilia-Romagna di intervento a favore delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo o in fase di ricostruzione.
”Questo passaggio – ha detto l’assessore alle politiche sociali Gianluca Borghi – era indispensabile per consentire alle ambasciate italiane di autorizzare l’ ingresso in Italia delle persone bisognose di terapie urgenti, per gravi patologie non trattabili nei paesi di provenienza. Per conseguire questo importante risultato si sono impegnati congiuntamente gli Assessorati alle politiche sociali, alla sanita’ e lo stesso Presidente Errani”.
”Voglio sottolineare – prosegue Borghi – che la nostra azione di aiuto e’ articolata e prevede interventi per rafforzare i sistemi sanitari dei paesi d’ origine, sia conformazione del personale che con interventi sulle strutture e tecnologie sanitarie. I paesi individuati come prioritari sono concentrati nell’ area dei Balcani, in Palestina, in Bielorussia, Ucraina, Saharawi e in alcune realta’ latinoamericane”.
La specifica azione, sostanzialmente rivolta ai bambini (circa 150 casi trattati dal 1999 ad oggi), appartiene -si legge in una nota – alla tradizione di solidarietà internazionale della Regione ed e’ frutto della sua collaborazione con Aziende Sanitarie e organizzazioni di volontariato, che concorrono in modo complementare a garantire tutte le condizioni necessarie per la realizzazione degli interventi, con un risultato di presa in carico complessiva che va dagli aspetti sanitari, a quelli burocratici e logistici. ”In questo senso – ha detto l’ assessore alla sanita’ Giovanni Bissoni – sulla base dell’ esperienza maturata, abbiamo impostato, gia’ prima della notizia dello stop sui visti, un percorso atto a conseguire l’ obbiettivo di un migliore governo dei flussi, attraverso un pieno coordinamento tra le strutture regionali che a vario titolo intervengono in tale ambito. Si tratta della definizione, fatta sulla base dei numeri pregressi,di un budget di 3 miliardi di lire. Le patologie piu’ frequenti,alle quali le strutture sanitarie della nostra regione sono chiamate a rispondere, nell’ ambito di questo progetto, sono di natura cardiochirurgica, esiti di gravi traumi cranici e vertebro-midollari, leucemie ed altre forme tumorali, casi prevalentemente riconducibili a minori di 14 anni, che non possono trovare adeguata risposta sanitaria nei paesi d’origine”.

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