Politica

Un milione di firme da tutta Europa

Presentata prima mega petizione per chiedere una moratoria sulla loro autorizzazione

di Joshua Massarenti

BRUXELLES – Un petizione firmata da oltre un milione di cittadini europei per chiedere una moratoria sull’autorizzazione di Ogm in Europa è stata consegnata oggi da Greenpeace e Avaaz nelle mani del Commissario Ue con delega alla Salute, John Dalli.

La mega petizione costituisce una prima assoluta nella storia dell’Unione Europea. Prevista dal Trattato di Lisbona, “l’iniziativa cittadina” consente a un milione di europei, appartenenti a un numero significativo di Stati Membri, di chiedere alle istituzioni Ue di modificare leggi comunitarie.

Promossa nel marzo scorso da due organizzazini ambientaliste – Greenpeace e Avaaz -, la petizione chiede alla Commissione europea di vietare l’autorizzazione di nuovi OGM sino a quando non verrà creato un nuovo organo scientifico più indipendente e etico rispetto all’attuale Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), incaricato di studiare l’impatto degli organismi geneticamente modificati.

Creata nel gennaio 2002 con l’obiettivo di valutare i rischi legati alla sicurezza degli alimentati destinati all’uomo e all’animale, in otto anni di attività l’EFSA non ha mai emesso un parere negativo su oltre 100 Ogm presi in esamo dagli esperti e scienziati che lavorano per l’Autorità. Con il passare degli anni, i dubbi sollevati sulla reale indipendenza dell’EFSA si sono intensificati per raggiungere il loro apice con le accuse di “conflitto di interesse” rivolte alla sua direttrice, l’ungherese Tania Banita.

In una conferenza stampa rilasciata il 29 settembre scorso, l’europarlamentare Verde José Bové aveva accusato l’attuale presidente del Consiglio di amministrazione dell’Efsa, Tania Banita di aver nascosto nella sua dichiarazione di interessi (documento fondamentale per essere nominato a un posto di dirigenza UE) la sua appartenenza al consiglio di amministrazione dell’International Life Science Institute (Ilsi) Europe, un’organizzazione che raggruppa oltre 400 multinazionali, tra cui la maggior parte dei gruppi agrochimici come Monsanto coinvolti nel mercato degli OGM. Guarda caso, il giorno prima della conferenza di Bové, la Banati aveva modificato la dichiarazione di interessi inserendo la sua attività presso l’Ilsi.

Nonostante le accuse, la Banati è stata riconfermata al suo posto dai membri del Consiglio di amministrazione dell’EFSA, i quali hanno riconosciuto la necessità di dover gestire meglio gli esperti coinvolti nelle sue ricerche. Dello stesso parere è stato il commissario Dalli.

Ad oggi due varietà di OGM sono state autorizzate nello spazio Ue: il mais transgenico della Monsanto MON810 e la patata Amflora, sviluppata dalla BASF. Nonostante le reticenze di molti paesi europee, entrambe i prodotti alimentari erano stati autorizzati a coltivazione da parte dall’EFSA.

Gli europei, sostiene Federica Ferrario, responsabile della campagna Ogm di Greenpeace, “vogliono alimenti sicuri e un’agricoltura sostenibile, senza Ogm. Dopo la consegna di un milione di firme ci aspettiamo che le istituzioni europee si occupino dei veri problemi, invece di prendere le parti delle lobby delle biotecnologie”.

Questo, afferma Ricken Patel, direttore esecutivo di Avaaz, “è un passo molto importante per la democrazia europea. Ci aspettiamo che la Commissione si prenda ora carico delle richieste e delle preoccupazioni di cittadini, governi europei e scienziati indipendenti”.


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