Non profit

Milleproroghe, ultima speranza

Lupi: finanziamento in arrivo

di Redazione

Cari ministri, non sapete proprio come trovare le risorse per il 5 per mille? Eppure non è così complicato. E ora ve lo dimostriamo. Partiamo da un esempio semplice semplice. Nel nostro Paese sono state contate ben 629mila auto blu. Non chiediamo di abolirle, ma semplicemente di far pagare i lavaggi ai fortunati che ne usufruiscono. Tre lavaggi al mese valgono quasi 380 milioni. Ma è solo un’idea tra le tante possibili.
Le accise sono balzelli che nel Belpaese sopravvivono a ogni emergenza. Sulla benzina ne paghiamo ben dieci. Cominciando dalla sovrattassa per l’Abissinia (varata nel 1935), da quella per Suez (1956) e per il Vajont (1963)… Per la guerra in Africa, il contributo è di 0,01 centesimi a litro. Moltiplicando per le 7.158 migliaia di tonnellate di benzina consumate nei primi nove mesi del 2010, fa circa 7,7 miliardi di litri. Se per 15 giorni devolvessimo l’accise al non profit, anziché all’Abissinia, avremmo i soldi per il 5 per mille.
Altro fronte: gli incentivi per l’energia elettrica prodotta da fonti “assimilate” alle rinnovabili. Con coerenza tutta italiana ne hanno goduto soprattutto i petrolieri (e per 18 anni). Ora si andrà a una risoluzione anticipata su base “volontaria”. Ci ha pensato Scajola che però, affezionato alla tradizione, ha introdotto un altro “regalino”: ulteriori corrispettivi per chi recederà anzitempo (per dire, il cda Edison ha già deliberato prevedendo effetti positivi per 150 milioni).
Ancora. L’86% delle autostrade (cioè del suolo pubblico) è gestito da privati in regime concessorio. Concessioni a dir poco favorevoli: gli imprenditori della mobilità pagano una quota indipendente dagli introiti. Loro ovviamente ne sono lieti, lo Stato molto meno. Atlantia (gruppo dei Benetton), per esempio, ha festeggiato, nei primi nove mesi del 2010, utili per oltre 576 milioni di euro, un bel +15% rispetto al 2009. L’ideale sarebbe trasformare le concessioni in contratti che garantiscano congrue entrate anche per il pubblico. Altrimenti si potrebbe istituire per ogni tratto un “onlus weekend”. I pedaggi dei circa 150mila veicoli che ogni giorno vanno da Milano a Verona (150 km circa) frutterebbero da soli dieci milioni e mezzo di euro. E nel Belpaese ci sono 6mila 600 km di autostrade…
«Aboliremo le Province», recitava il programma del Pdl. È rimasto lettera morta: veti incrociati, lance in resta e non se n’è fatto nulla. A maggio 2010, mese di «tagli duri, ma inevitabili» (come disse il Senatùr), sembrava si fosse deciso di cancellarne dieci. Poi il ministro-lampo Aldo Brancher ne ridusse il numero a quattro: Vercelli (180mila abitanti), Isernia (quasi 89mila), Fermo (176mila), Vibo Valentia (167mila). Solo per la prima, ci sono in ballo trasferimenti per oltre 100 milioni di euro. Per quattro fanno 400.
È stato poi calcolato che lo Stato incassa 94 euro al secondo dal popolarissimo Superenalotto (spese e montepremi esclusi). Ci vogliono 47 giorni per raggiungere la quota necessaria a tenere in piedi il 5 per mille. Gli altri 318 giorni lo Stato può tranquillamente tenerseli. Scommettiamo che se gli italiani sapessero della cosa, aumenterebbero le loro giocate… [Maurizio Regosa]

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